All’alba della XXXV l’Inter è ancora più quarta.
In splendida solitudine, salendo a +5 sulla Fiorentina con suoi 64 punti. E da ieri sera è anche, probabilmente, un po’ più aspirante terza, dal momento che, con la vittoria interna contro l’Udinese, apertura della quart’ultima giornata di campionato, si è portata a sole quattro lunghezze dalla Roma (che però, lo ricordiamo, deve ancora giocare, e lo farà lunedì, quando ospiterà all’ “Olimpico” il Napoli).
Al contrario sul fronte degli sconfitti, e cioè i bianconeri friulani, il guadagno in classifica è stato, chiaramente, pari a 0, ma ancora per qualche ora essi potranno almeno restar paghi di trovarsi a pari quota (38 punti) con l’Atalanta, a cui comunque, contro il Chievo, dovrebbe bastare anche soltanto un briciolo del cuore mostrato contro Roma e Palermo per compiere l’impresa del sorpasso. Senza contare la voglia di riscatto di Bologna e Sampdoria.
È stata, dunque, la serata dell’Inter, che contro l’Udinese, più o meno come all’andata, ha vinto in modo rotondo e convincente: evidentemente, la formazione che allora era guidata da Colantuono e adesso da De Canio ispira spettacolo alla manciniana, che però con un pizzico di gusto masochistico, ha aspettato (ma in realtà neanche tanto, guardando al cronometro) di andar sotto per mettere il turbo. Minuto numero 9: suggerimento di Badu direttamente da metà campo, Thereau arpiona il pallone al volo col suo destro e castiga implacabilmente il portiere interista Handanovic.
Per la squadra friulana sembra profilarsi una serata di gloria “olandese”, ma in realtà dopo il lampo iniziale il bomber di Privas e i suoi compari faranno poco altro . Decolla invece l’Inter, che prende coraggio e sforna iniziative su iniziative con Icardi, Kondgbia, Biabiany, ma riesce anhe a salvarsi dall’ennesima sciagura di Felipe Melo, che al 35’ per poco non regala il pallone del raddoppio a Fernandes. Tre minuti dopo, l’uomo che sembrava avviato ad una serata molto nervosa e molto poco grandiosa (era stato ammonito al 31’ per una trattenuta grossolana), grazie ad un servizio impeccabile di Icardi trasformava la sua serata e, così, trasformava anche a partita: parliamo di lui, Stevan Jovetic, uno degli alfieri della migliore Inter della stagione, che non senza logica si fa vivo Suo è dunque, il gol del pareggio, con cui si chiude il primo tempo, e sua anche la rete che ribalta il risultato, quando è ormai scoccata la mezz’ora della ripresa. Anche in questo caso il montenegrino deve ringraziare un crossista d’eccezione, Biabiany.
Non che prima del bis di Jo-Jo non fosse successo nulla, anzi: proprio all’inizio del secondo tempo , al 49’, l’Udinese aveva colto la traversa con Fernandes, e un minuto dopo il portiere ospite, Karnezis, si era reso protagonista di un miracolo su un tiro ravvicinatissimo di Brozovic (in pratica, la risposta dell’Inter all’azione pericolosa degli avversari). Preludio della seconda marcatura di Jovetic, poi, era stata al 70’ una bomba fuori area di Icardi, che aveva sfiorato l’incrocio. Anche dopo il 2-1 la gara aveva in serbo qualche emozione: all’81’ l’Udinese è andata vicina al gol del pari con un pericoloso inserimento dalla destra di Widmer. Quindi è partita la girandola di sostituzioni aspettando i cinque minuti di recupero, nell’ultimo dei quali l’ex sampdoriano Èder iesce a segnare il suo primo gol con la maglia della Beneamata.
Un’ultima cosa, e non di poco conto: Inter-Udinese entrerà nella storia della serie A perché è stata la prima partita, dacché la serie A esiste, che, al fischio d’inizio, non vedeva schierato in campo neanche un giocatore italiano.