Lega Pro, la rivoluzione non arriva con la neve
Superconfermate le tre capoliste

L’offensiva meteorologica del generale Inverno entra nel vivo.
Paesaggi italici imbiancati, dall’Alpe ad Aspromonte. Con conseguente sconvolgimento di ritmi di vita e di lavoro. Anche nella dimensione calcistica della Lega Pro si può parlare di qualcosa di paragonabile ad un effetto-neve? In verità, la neve vera e propria era già stata arbitra della sospensione di una gara nel girone C, il 17 gennaio scorso (ne abbiamo parlato in occasione del nostro precedente resoconto); ma, archiviato questo inconveniente (la partita, Martina Franca-Cosenza, è stata logicamente rinviata a domani, mercoledì 27), nell’ultima due giorni di campionato, il XIX turno disputatosi sabato 23 e domenica 24 gennaio, non si sono viste né slavine né tantomeno bufere. Soprattutto in testa.
Hanno giocato tutte di sabato, le capoliste dei tre gironi del torneo, e tutte sono uscite dai loro rispettivi scontri vincenti e rafforzate. Nel girone A, il primo posto è sempre del Cittadella, che si è sbarazzato in casa dell’inesistente Pro Patria col risultato di 2-1. Se i bustocchi fossero riusciti a fare lo sgambetto ai veneti, e per di più nella tana di questi ultimi, allora sì che sarebbe stata un’impresa rovinosa come una valanga bianca: e l’Alessandria, che in un altro anticipo del sabato era riuscito a regolare il Cuneo per 1-0 al “Moccagatta”, avrebbe potuto nuovamente brindare all’aggancio. Ma così non è stato, e il distacco tra prima e seconda resta sempre di tre punti: sono 38 quelli della squadra di Venturato, 35 quelli dei piemontesi di Gregucci. Che, lo ricordiamo, sono riusciti a guadagnarsi la semifinale di Coppa Italia: affronteranno stasera il Milan, in quello che si può a giusto titolo definire il derby del cuore di Gianni Rivera.
Nel girone B l’anticipo del sabato arride anche alla Spal, che si porta a 41 punti e a ben sei lunghezze di vantaggio dalla vice-capolista. Parliamo del Pisa, che, all’ombra della Torre Pendente, contro quasi tutte le previsioni deve cedere le armi al Teramo: la palma di protagonisti assoluti della giornata va proprio ai pretuzi e ai biancoblù del Savona, che, nonostante una situazione di classifica disperata (soli 8 punti e retrocessione già quasi certa) e una nuova stangata del Tribunale federale alle porte, domenica pomeriggio sono riusciti a trovare l’energia necessaria per battere, e anche sonoramente (4-2), la Maceratese terza in classifica, e dunque ad impedire che quest’ultima rientrasse in corsa per il vertice.
Infine, nel girone C la Casertana vince l’anticipo in quel di Melfi (1-0) e mantiene il giusto margine di sicurezza rispetto al Foggia e al Benevento. Nel dì di festa i dauni si rilanciano a Catanzaro con un perentorio 3-0, mentre i sanniti vincono facile in casa contro lo “zerbino” del girone, la Lupa Castelli Romani. Questa la situazione in graduatoria: i borbonici contano ora 38 punti; due gradini sotto si trovano i rossoneri pugliesi, tallonati dai campani, ad una sola lunghezza di svantaggio. Alle spalle di questi ultimi c’è il Lecce, quarto solitario grazie al 2-0 casalingo sulla Juve Stabia e con un solo punto da recuperare sul team di Auteri. Polveri bagnate, invece, per il Cosenza: sabato al "San Vito" non è riuscito ad andare oltre l’1-1 con lo svaporato Catania, e questo gli costa ora un distacco di tre punti dai giallorossi salentini.