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New Horizon ha 'accarezzato' Plutone

Evento storico per l'esplorazione spaziale ma per cantar vittoria bisognerà aspettare il prossimo segnale dalla sonda

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PLUTONE - Dopo il risultato ottenuto oggi dalla sonda spaziale New Horizons i tecnici Nasa possono finalmente esclamare: 'Missione compiuta'. Infatti, qualche ora fa, la sonda ha sfiorato uno degli angoli più remoti del sistema solare avvicinandosi a Plutone. La distanza minima tra la New Horizons e il pianeta nano è stata registrata a 12500 chilomenti alle 13.49  italiane.

Nella mezz’ora di ‘contatto' la sonda ha raccolto numerose informazioni segnando un passo importantissimo per quanto riguarda l’esplorazione dello spazio; tuttavia per poter esultare a pieno bisognerà aspettare che la sonda ‘faccia sapere a casa di essere sopravvissuta all’incontro’.

Anche se l’attesa resta alta New Horizons ha già inviato sulla terra, nei momenti antecedenti all’incontro vero e proprio, informazioni riguardanti le misure di Plutone e dei suoi satelliti. Da queste analisi è emerso che il diametro dell’abitante più remoto del nostro sistema solare misura 2370 chilometri. Il sistema di misurazione LORRI (Long Range Reconnaissance Imager) ha considerato anche i satelliti facendo sapere agli scienziati che Plutone possiede ben cinque di questi corpi celesti: Caronte – il più grande – ha un diametro di 1208 km; Nix misura 35 km e Hydra 45 km. Questi i tre più grandi mentre le altre due lune, Kerberos e Styx sono risultati troppo piccoli e quindi difficili da misurare. 

IL VIAGGIO – New Horizons è in viaggio da circa nove anni e mezzo percorrendo lo spazio ad una velocità di circa 50mila kh/h. A dispetto di questo lungo intervallo di tempo passato a vagare in assenza di gravità l’incontro con Plutone risulta essere solo di mezz’ora per evidenti ragioni: la prima è la mancanza di carburante necessario alle diverse e numerose manovre di avvicinamento alla superficie del pianeta nano.

Ovviamente una simile scelta ha premiato la velocità di viaggio permettendo alla sonda, grande quanto un pianoforte, di raggiungere Plutone nel più breve tempo possibile. Insieme al serbatoio è stata ridimensionata anche la massa dell’intera sonda che trasporta su di se un’antenna di due metri per le comunicazioni con la terra. Nella mezz’ora di avvicinamento al pianeta nano la Nasa stima che siano state scattate centinaia di foto alla superficie tuttavia, per il momento, non si hanno informazioni certe visto che bisognerà aspettare il segnale di ritorno della sonda che rischia di essere colpita da uno dei numerosi detriti che orbitano intorno a Plutone.

Infatti subito dopo aver raggiunto la quota minima la sonda ha proseguito la sua corsa verso Caronte. Entro la nottata, vista le lentezza di comunicazione con la sonda, dovrebbe arrivare alla Nasa il primo segnale ‘che indica il tutto ok’ mentre per ricevere le prime foto bisognerà attendere mesi e, nel giro di circa un anno e mezzo, dovrebbero essere trasmesse tutte.

Solo quando si avranno queste notizie supplementari una nuova porta per l’esplorazione dello spazio potrà dirsi finalmente aperta.

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