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Il pupazzo smart non è sicuro come si pensi

Un gruppo di hacker è riuscito a violare ben 800mila account

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TECNOLOGIA – Neppure durante gli anni più spensierati i piccoli moderni possono vivere tranquilli e al riparo dai pericoli maggiori. Infatti, con l’avvento della ‘connessione’ ad internet anche per i giocattoli più comuni come bambole e orsacchiotti.

L’idea di base: l’orso smart non sembra male visto e considerato che un giocattolo così concepito sarebbe in grado di registrare i messaggi vocali dei genitori e dei bimbi conservandoli in un database utilizzandoli nelle occasioni più adatte.

Tuttavia, secondo un gruppo di ricercatori informatici ha fatto sapere che il database sarebbe già stato violato da un gruppo di hacker. Dallo studio degli stessi ricercatori è quindi emerso che circa 2 milioni di registrazioni vocali e oltre 800mila account sarebbero stati esposti alle grinfie della rete.

A darne notizia è stato il sito Motherboard, sempre attendibile in questo senso che ha fatto sapere, inoltre, che l’allarme riguarda per lo più i pupazzi della CloudPets e della Spiral Toys già finite sotto attacco in passato quando gli hacker avevano chiesto un riscatto in denaro per riottenere i dati sottratti.

Inoltre, aggiunge lo stesso sito, molte sarebbero state le segnalazioni avanzate dagli utenti e rimaste inascoltate nel periodo tra Natale e la prima settimana di gennaio, gli stessi giorni durante i quali le stesse aziende avrebbero lasciato i dati degli utenti su un database non protetto i dati sensibili degli utenti.

Insomma l’arrivo della tecnologia anche nelle camerette dei più piccoli può rappresentare un grande rischio per l’incolumità e la sicurezza degli utenti più ingenui del mondo nonostante dovrebbero essere quelli maggiormente protetti da qualsivoglia ‘lato’.

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