(nella foto il professor Mario Di Gregorio)
Ogni anno il 12 febbraio si celebra il Darwin Day in onore del biologo e naturalista britannico, che elaborò la teoria dell'evoluzione delle specie animali e vegetali per selezione naturale, che nacque il 12 febbraio 1809.
Sull'importanza di ricordare il lavoro di Darwin, attraverso una giornata dedicata allo scienziato inglese, abbiamo chiesto l'opinione del Professor Mario Di Gregorio, ordinario di Storia delle scienze e delle tecniche presso il Dipartimento di Scieze Umane dell'Università degli Studi dell'Aquila, laureato in filosofia a Milano, in Storia a Cambridge e poi PhD in anatomia/embriologia presso l'University College Londra e Visiting Profofessor presso l'UCLA e ora presso l'University of Cape Town in Sudafrica.
Professore, oggi è il Darwin Day. Quanto è importante ricordare il lavoro e le scoperte di Darwin che sono avvenute verso la fine dell''800 in un'epoca in cui la scienza era molto diversa da oggi?
Senza dubbio molto. La sua teoria dell'evoluzione, principalmente basata sulla selezione naturale, è necessaria per capire la diversità delle forme viventi e i rapporti fra loro: tutte le forme viventi, dalle più semplici alle più complesse. Quella di Darwin oggi è una Teoria ampiamente accettata nel mondo scientifico.
Rispetto all'avanzare di teorie creazioniste che negano l'evoluzione e la selezione naturale, soprattutto negli Stati Uniti, quanto può aiutare celebrare il Darwin Day?
Darwin non disse mai nulla sull'origine della vita ma, data la vita, le forme viventi attuali probabilmente derivano da forme originarie molto primitive. La questione dell'origine della vita non essendo conoscibile è fuori dalla scienza ed è fondamentalmente priva di senso. Darwin però nega il disegno di un creatore benevolo.
Quindi le teorie che negano l'evoluzione delle specie naturali sono antiscientifiche?
Al momento non ce n'è una che si regga su un fondamento scientifico e infatti non sono accettate dalla comunità scientifica.
Quali rischi da un punto di vista culturale, sociale e politico ci possono essere dalla diffusione di idee antiscientifiche?
Le teorie creazioniste implicano l'imposizione di concezioni arretrate ed essendo queste false la verità può sempre essere imposta da chi ha il potere. Queste teorie sono quindi sono contro il progresso. La scienza invece è un insieme aperto a cui tutti possono contribuire. Anche i credenti progressisti in realtà rifiutano le teorie creazioniste.
Ricordare Darwin e avere un atteggiamento razionalista può dunque essere utile anche alla democrazia?
Senza dubbio. La democrazia ha bisogno di una cultura razionale e ragionevole e Darwin ne fa sicuramente parte.