Ne ha dato notizia il settimanale britanico New Scientist: un bambino nato lo scorso maggio in Messico ha in sé tre DNA. L’intervento è stato eseguito in Messico da un’equipe medica statunitense.
Questo tipo di intervento sono è stato progettato al fine di evitare la trasmissione di malattie genetiche delle quali può essere portatrice la madre e sono stati approvati prima in Gran Bretagna nel 2015 e negli Usa lo scorso febbraio .
La madre del neonato messicano ha naturalmente il Dna dei genitori e quello di una donatrice esterna al nucleo familiare, dna contenuto nelle strutture delle cellule chiamate mitocondri (Dna mitocondriale).
In questo specifico caso la mamma del piccolo è portatrice della sindrome di Leigh, una malattia che invalida il sistema nervoso in via di sviluppo, e che era costata la vita ai suoi due primi figli e che si trasmette attraverso il Dna mitocondriale.