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La cucina di Roberto sa di pane e odora di America

Rispolverando ricordi lo chef ci regala un dolce leggendario

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Carissime e carissimi..... Questa storia la voglio dedicare a un gruppo di donne stupende che con me hanno condiviso un periodo di insegnamento culinario e non, terminato in una cena bellissima che sempre avrò nel cuore e la voglio dedicare a una di loro che da poco ha festeggiato il compleanno Gianna Martelli, portavoce del gruppo e donna meravigliosa. Leggete con calma non vi stupite di nulla, bevete le parole, assaporatele ,mettele nel vostro cuore perché vorrei che come è stata raccontata a me voi la raccontaste a altri per tramandarla come si faceva una volta. Esattamente 2015 anni fa, alcuni giorni prima della fine di dicembre: quattro persone, quattro saggi, quattro re, come voi preferite, ebbero il sentore che un evento straordinario stava per accadere, montarono sulle loro cavalcature portando dei doni e partirono per Betlemme dove di lì a poco sarebbe nato Gesu`. Si erano proprio loro I RE MAGI.......ma come racconta questa antichissima storia inizialmente erano quattro e portavano quattro meravigliosi doni: Oro Incenso Mirra e un dolce meraviglioso quale non si era mai mangiato in tutto il mondo allora conosciuto Si amici miei .un re pasticcere di cui si è perso il nome nella notte dei tempi aveva creato un dolce talmente buono che quando lo mangiavi sorridevi tanto eri felice. I giorni di viaggio per il nostro chef erano tanti e lui grassoccio come ogni pasticcere ghiotto, quando si accampava faceva tutte le sere banchetti suntuosi per il suo piccolo corteo finché le provviste cominciarono a scarseggiare e iniziò allora a guardare il dolce ammaliato annusando il profumo che sprigionava. Era sempre più tentato finché una sera solo nella sua tenda non seppe più resistere alla tentazione e in un attimo lo mangiò tutto e cadde addormentato. Si svegliò la mattina e quando si rese conto di quello che aveva fatto cominciò a disperarsi, poi decise di ritornare al suo palazzo per rifarne un altro da portare a Gesu. Durante il viaggio di ritorno si ritrovò la sera in una locanda per rifocillarsi e riposare e mentre era seduto a tavola ripensando a quanto accaduto racconto la sua storia ai presenti e rivelo la sua ricetta. Uno di questi, uomo di buona memoria, tornando a casa raccontò la storia e la ricetta alla moglie che subito si mise a preparare il dolce. La donna raccontò la storia agli amici, e loro la raccontarono ad altri e questo dura ancora adesso, così come io ve la racconto fu raccontata a me da un vecchio pasticcere arabo una notte seduti su una Colonna di un tempio romano sulla spiaggia di Tiro, a sud di Beirut, AL FANAL un alberghetto sotto al vecchio faro del porto con le porte delle camera che si aprono sulla spiaggia a quattro metri dal mare. Io sono buono e prima di raccontarvi il resto della storia non voglio farvi aspettare e vi scrivo la ricetta come mi è stata passata aggiungendo qualcosa di mio. Stasera quando l’ho rifatta sono tornato indietro nel tempo e ho provato una sensazione struggente. A voi la scrivo perché non saprei come altro trasmettervela ma voi raccontatela altrimenti la storia non si ripete

L'ALKAZAR:  prendete 2 cucchiai di noci sgusciate, 2 cucchiai di pistacchi, 2 cucchiai di mandorle senza pelle, 2 cucchiai di nocciole, 2 cucchiai di pinoli, 2 cucchiai di purea di castagne, 2 cucchiai di ricotta di pecora, un' unghia di cannella, la punta di un coltello di noce moscata, la punta di un coltello di macis, un filo di miele scuro di corbezzolo, un pizzico di sale 5 grani di pepe nero, 3 uova, tre once di burro, sei once di zucchero, un cucchiaio di farina di farro, un cucchiaio di farina di grano saraceno, un cucchiaio di farina di riso, un cucchiaio di farina bianchissima. (ho spesso la sensazione di doverci mettere anche un cucchiaio di sultanina, quella araba, grande con gli acini biondi e ancora pieni di sugo, ma io non ho mai avuto la voglia di metterli nell’ impasto) un po’ di latte e questo è quanto

Scegliete gli ingredienti uno per uno con passione e amore non fatelo con furia. Tritate tutta la frutta secca con un coltello, deve essere farina tritata come vi dice il vostro cuore, mettete il purè di castagne e la ricotta in un recipiente di coccio e usate per favore un mestolo di legno per mescolare con un po’ di zucchero. Aggiungete la cannella, mescolate dolcemente aggiungete il miele, non troppo, annusate e assaggiate quello che fate aggiungete un uovo intero mescolate aggiungete la frutta secca mescolate bene, adagio , l' Alkazar vuole dolcezza preparate con una chiara d'uovo e due gusci di zucchero una meringa bella soda, preparate con il latte e due tuorli due cucchiai di zucchero, una crema all'inglese o una crema pasticcera con mezzo cucchiaio di farina, profumata di macis, setacciate le farine restanti e con zucchero e burro fatene una frolla. Fatevi guidare dal cuore sempre quando impastate. Prendete il primo impasto di frutta secca aggiungete una punta di noce moscata, aggiungete la Meringa mescolando dolcemente, ora piano piano aggiungete la crema pasticcera, un paio di cucchiai fino a rendere il tutto denso come una crema spalmabile. Mettete il tutto in una tasca da pasticcere preparate delle crostatine vuote con la pasta frolla, cuocetele 10 minuti a 170 gradi, toglietele dal forno e riempitele fino all'orlo con il vostro compost. Reinfornate altri 12 minuti e fatele raffreddare .Questo è tutto. Preparazione lunga? No Difficile? No, piena di amore: si Io l'ho rifatta oggi cosi come l'ho descritta e cosi` ve la regalo e mi raccomando fatemi sapere

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