Quante volte capita di essere rimproverati per il nostro stato di eccessiva apprensione o ansia? Non c'è nulla da rimproverarsi, perché finalmente arrivano buone notizie.
Secondo uno studio condotto dal professor Alexander Penney, del dipartimento di psicologia della canadese Lakehead University, è emerso come quest'attitudine sia il risultato di una forte attivazione delle abilità cognitive che porta ad esperire sentimenti e sensazioni negative.
Lo studio è stato sperimentato su 126 giovani, le cui capacità linguistiche e verbali sono state valutate attraverso questionari. Gli esperti hanno notato che a raggiungere migliori risultati nei test verbali erano proprio i ragazzi più ansiosi.
«In genere, ciò accade in quanto gli individui con una maggiore proprietà di linguaggio sono proprio quelli più capaci di considerare gli eventi passati e futuri con maggiore attenzione ai dettagli, cosa che porta ad una maggiore ruminazione e, dunque, preoccupazione - commenta Penney - al contrario, gli individui dotati soprattutto di intelligenza non verbale potrebbero avere una migliore capacità di elaborare, anche al momento, segnali non verbali provenienti dai loro simili con i quali interagiscono».