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Valori elevati di omocisteina aumentano il rischio di ictus

Lo dimostrano gli studi condotti da ricercatori cinesi

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Oggi, la scienza ci dimostra come pressione alta, troppi grassi nel sangue e fumo di sigaretta, possano causare l’ictus. Ma c’è un altro fattore di rischio, di cui non tutti sono a conoscenza. Si tratta dell’omocisteina, un aminoacido, cioè un elemento base delle proteine, la cui eccessiva presenza nel sangue  può favorire la comparsa di attacchi cerebrali.
Recentemente, un gruppo di ricercatori cinesi del Pla General Hospital di Pechino, guidati da Xiaoyong Sai, ha voluto indagare se troppa omocisteina e troppi grassi nel sangue, in associazione, potessero avere un effetto sinergico e aumentare il rischio di ictus. Pubblicate dalla rivista Neural Regeneration Reserach, il risultato delle loro analisi, su oltre 6000 persone, hanno confermato l’ipotesi. Dunque, chi ha elevati livelli di omocisteina e di lipidi nel sangue, a parità di altri fattori di rischio, ha un 40%  di probabilità in più di andare incontro a ictus rispetto a chi ha questi valori normali. La compresenza di iperomocisteinemia e iperlipidemia ha, di conseguenza, un effetto sinergico negativo. Fortunatamente i livelli di omocisteina nel sangue possono essere tenuti sotto controllo da farmaci poco costosi e facilmente accessibili: l’acido folico e la vitamina B12.

A scoprire le conseguenze apportate da un aumento dell’omocisteina, è stato, qualche anno fa, un gruppo di studiosi provenienti dalla California. I ricercatori hanno riscontrato che Il 10% dei pazienti con malattia coronarica hanno elevati livelli di omocisteina nel sangue. Inoltre, in California, acido folico e vitamina B12 venivano aggiunti alle farine per ridurre il rischio di spina bifida nei bambini (una malformazione del midollo spinale). Solo più tardi, si è scoperto che questo stratagemma serviva anche a diminuire il rischio di malattie cardiovascolari nelle persone che consumavano queste farine.

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