Il premier ha chiesto durante l’assemblea Pd di confermare il voto della Direzione. Con citazioni bibliche e fiabesche “Troppi sciacalli in azione sulla legge elettorale, Fuori ci sono tanti Tabaqui. (peronaggi del libro della Jungla) La nostra discussione deve essere liberata dai toni all'Armageddon" Renzi insiste sul fatto che la legge "va votata" perché è una legge fondamentale per il governo.
Il capogruppo Pd Roberto Speranza ha annunciato le dimissioni. Dopo le dimissionidi di Speranza la minoranza ha abbandonato l'assemblea. La linea di Renzi è passata con 190 sì e nessun contrario, ma 120 deputati non hanno votato.
Le opposizioni , temendo il ricorso da parte del governo al voto di fiducia si sono appellate al capo dello Stato, che segue la situazione con attenzione senza voler prevaricare le competenze di altri organi costituzionali. Dopo la discussione parlamentare le Camere devono comunque prendere una decisione netta o si o no all’italicum senza arenarsi in diatribe che porterebbero solo immobilismo.
L’iter per l’approvazione dell’Italicum dopo la discussione all’interno dell'assemblea Pd, prevede la votazione in commissione Affari costituzionali di Montecitorio che potrebbe effettivamente votare gli emendamenti. I tempi sono stretti. Attualmente la commissione è impegnata con le audizioni, per domani non ci saranno lavori e sarà spostata la presentazione degli emendamenti al prossimo lunedì 20 aprile.
Dal 20 restano pochi giorni per la discussione del 27 quando l'Italicum arriverà in aula. Giorni di dibattito, che potrebbero bloccare lo scontro sugli emendamenti.