Il Gruppo di lavoro sui costi della politica dell'ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli, pronuncia questo verdetto: "Restano misteriosi e non accessibili molti dei flussi finanziari che rappresentano forme diverse di finanziamento del sistema della politica nel nostro paese'' e tale viene pubblicato sul sito di Stato www.revisionedellaspesa.gov.it.
Il Gruppo di lavoro ipotizza tagli ai costi della politica per 700 milioni. Per quanto riguarda i comuni la proposta prevede un risparmio di circa 255 milioni di euro all'anno e 275 se venissero applicate anche ai comuni delle regioni a statuto speciale. Il costo della politica per i comuni è pari al al miliardo e cento quaranta milioni, attuando questi tagli si avrebbe quindi un risparmio del 22%''.
Nel caso delle regioni, se si adottassero reamente le proposte del rapporto si avrebbe un risparmio di di 360 milioni di euro annui, di cui almeno 110 nell'immediato. Data la posizione della regioni e la loro autonomia ogni misura sarebbe applicata dopo accurate analisi di fattibilità per non renderle successivamente vane. Anche in questo caso la stima della spesa totale per le regioni è di circa un miliardo, le proposte adottare porterebbero ad percentuale di risparmio pari 36%''.
Riguardo ai partiti il risparmio sarebbe di circa 65 milioni di euro per i prossimi tre anni. La legge di conversione del decreto, approvata nel febbraio del 2014, ha accolto solo in parte queste proposte per cui una volta deciso di procedere in moto completo una buona percentuale di risparmio sarebbe ancora ottenibile.
Il rapporto contiene suggerimenti e consigli per altre forme di finanziamento ai partiti ma va sottilineato che non è possibile una quantificazione certa dei costi perché le fonti delle entrate alla politica italiana restano ancora misteriose e i dati sono carenti.