In un paese dove il tasso di disoccupazione tocca il 42 %, Matteo Renzi promette un "jobs act", una legge che a suo dire favorirà l’impiego ma i sindacati e una parte del suo partito risponde picche. L’oggetto della discussione è l’articolo 18 del codice del lavoro che protegge i contratti a tempo indeterminato dai licenziamenti arbitrari. L'articolo 18 limita di fatto i licenziamenti perché obbliga l’azienda a reintegrare i lavorare se il tribunale ritiene il licenziamento ingiustificato.
Il leader CGL Susanna Camusso accusa Matteo Renzi di "thatcherite" e insieme agli altri sindacati promette battaglia dopo aver sopportato cinque anni di tagli e salari stagnanti con una grande manifestazione nelle vie di Roma . Matteo Renzi ha risposto nel modo che gli è congeniale: con un video su youtube dicendo "Noi non siamo preoccupati per Margaret Tacher ma per Marta che a 28 anni non può beneficiare di un congedo di maternità e siamo in un paese con lavoratori di prima e di seconda classe” "Dove eravate in tutti questi anni quando si sviluppava la più grande ingiustizia tra coloro che lavoravano e I disoccupati? Tra quelli che avevano un impiego fisso e i precari? “ In questa battaglia si inserisce la sinistra del Partito Democratico guidata dall’ex segretario generale Bersani che ha promesso di difendere l’articolo 18. Renzi vuole fare adottare almeno l’essenziale del suo Job Act al senato nel corso di un Summit Europeo dedicato al lavoro previsto per l’otto ottobre a Milano promettendo di ricorrere a misure di urgenza in caso di opposizione.
Matteo Renzi vuole velocizzare i tempi per affrontare una situazione economica che peggiora di giorno in giorno e con una nuova entrata in recessione . il premier ha ancora il favore degli italiani come svelano i sondaggi inoltre il popolo sa che l’articolo 18 ha protetto una minoranza dal momento che meno della metà degli italiani ha un contratto a tempo indeterminato rispetto al 60 % in Francia e più del 70% in Germania e in Gran Bretagna. L’articolo 18 inoltre vale solo per le aziende con più di 15 dipendenti mentre il tessuto economico italiano come tutti sanno è dato dalle piccole imprese.
Questa battaglia esaspera un clima già poco sereno in un momento in cui osservato dai partner europei che vogliono capire fino a che punto l’Italia riesce a portare avanti delle riforme indispensabili per uscire dal marasma economico ed evitare di uscire dalla zona euro.