Il ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini ha confermato quanto detto dal capo del governo Matteo Renzi, riguardo alla riforma scolastica che si discuterà mercoledì prossimo. Ai giornalisti non ha dato anticipazioni sui contenuti, se non qualche opinione sui test e le modalità antiquate e non sempre opportune di selezione degli studenti che si iscrivono nelle facoltà di Medicina.
Ago 31. Alla festa dell'Unità a Bologna, era presente anche Stefania Giannini, attualmente a capo del dicastero della Pubblica Istruzione, la quale ha ribadito, ai giornalisti presenti, quanto dichiarato dal Premier Renzi sulle linee della riforma della scuola, che saranno illustrate mercoledì 3 settembre. Giannini ha parlato di un lavoro che ha impegnato lei e il Primo Ministro per mesi e che ha visto entrambi convinti nella scelta di non accorpare frettolosamente questo argomento ad altri, finendo per togliergli l'importanza e l'attenzione dovute.
Nessuna anticipazione, quindi rimanda tutti i curiosi a mercoledì prossimo e intanto si fa scappare durante un dibattito qualche polemica sull'Università. “Il test di ammissione per la facoltà di Medicina, ritengo che non sia il migliore strumento possibile per scegliere i migliori studenti": questo è quanto detto dal ministro dell'Istruzione, la quale si dice convinta che “sapere chi è Chomsky” non sia di fondamentale importanza per un medico. Ed è per questo che si batterà per l'abolizione dei test e – attenzione- non dell'accesso a numero chiuso, che è invece un principio necessario in base ai bisogni della società, ma anche dello stesso percorso universitario dello studente.