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Effetto Schlein, continua l'emorragia del PD. Carlo Cottarelli lascia il PD e si dimette dal Senato

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Le dimissioni del sen. Carlo Cottarelli, sono la palese dimostrazione che ci sono tanti Parlamentari che non gradiscono la linea politica che il Segretario del PD Elly Schlein sta portando avanti. 

Il Segretario precedente, Enrico Letta incarnava una politica più moderata, e pertanto aveva attratto esponenti che oggi siedono in Parlamento, e si ritrovano a capo del PD, un’altro Segretario come Elly Schlein che ha modificato indirizzo politico. 

La nuova linea politica della Schlein, non è condivisa da quei Parlamentari eletti con il PD e dunque scelti dall’ex Segretario Letta, che su molte tematiche hanno visioni inconciliabili con l’attuale Segretario, basti pensare: ai “diritti civili” (maternità surrogata, aborto, eutanasia, matrimonio omosessuale, ecc.), all’economia, all’immigrazione, all’ambiente, ecc.

Il disagio del Sen. Cottarelli era già noto, ma adesso è stato ufficialmente esplicitato. Come hanno già fatto gli ex Parlamentari e dirigenti Beppe Fioroni e Andrea Marcucci, il sen. Enrico Borghi (che ha aderito al Partito di Renzi, Italia Viva) e l’Europarlamentare Caterina Chinnici (che ha aderito a Forza Italia), oggi a dire addio al PD, è il sen. Cottarelli. A differenza del suo collega, Enrico Borghi che ha lasciato il PD, ma è rimasto senatore aderendo al gruppo di Italia Viva, Cottarelli si dimette anche dal Senato a cui subentrerà la prima dei non eletti, Cristina Tajani 

Nella lettera inviata da Carlo Cottarelli al quotidiano “La Repubblica”, precisa le motivazione che l’hanno indotto a lasciare il PD e il Senato: E' innegabile che l'elezione di Elly Schlein abbia spostato il Pd più lontano dalle idee liberal-democratiche in cui credo. ho stima di lei e non credo sbagli a spostare il partito verso sinistra. Ha cercato di convincermi a restare. La scelta alle primarie è stata netta e i sondaggi la premiano. Un Pd più a sinistra può trasmettere un messaggio più chiaro agli elettori, cosa essenziale per un partito politico. Ciò detto, mi trovo ora a disagio su diversi temi. Una questione chiave è il ruolo che il merito debba avere nella società. Il principio del merito era molto presente nel documento dei valori del Pd del 2008, l’ultimo disponibile quando decisi di candidarmi. Manca, invece, in quello approvato a gennaio 2023 e nella mozione Schlein per le primarie. A livello più specifico, di recente ci sono stati diversi casi in cui non ho condiviso le posizioni prese dal Pd, per esempio su aspetti del Jobs Act, sull’aumento delle accise sui carburanti, sul freno al Superbonus e sul compenso aggiuntivo per insegnanti che vivono in aree dove il costo della vita è alto, come suggerito da Valditara. Ho posizioni diverse da Elly Schlein anche sui termovalorizzatori, sull’utero in affitto e, in parte, anche sul nucleare. Qualcuno dice che, date queste differenze, dovrei cambiare gruppo parlamentare. Non sarebbe giusto, anche perché sono stato eletto col proporzionale e quindi senza una scelta diretta sul mio nome da parte degli elettori. Il primo dei non eletti mi sostituirà senza perdite di seggi per il Pd. Mi sembra la scelta più corretta”.

Nella lettera inviata al quotidiano “La Repubblica”, il Sen. Cottarelli evidenzia anche una profonda delusione per il ruolo di Parlamentare: in questo momento storico mi sembra che nella vita parlamentare ci sia molta, troppa animosità. Spesso le posizioni sono espresse per partito preso e i dibattiti sono solo un’occasione per attaccare l’avversario”.

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