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Naufragio di Cutro, Piantedosi: "Grave falsità che il Governo impedisce i soccorsi”

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Nella giornata di ieri alla Camera dei Deputati si è svolta l’informativa del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in merito al naufragio avvenuto domenica 26 febbraio sulle coste calabresi di Cutro. 

Nei giorni successivi la tragedia del naufragio di Cutro, gli esponenti dell’opposizione hanno costantemente attaccato l’operato del Governo del Meloni e in particolar modo del ministro Piantedosi che in Aula si è difeso così: "Sostenere che i soccorsi sarebbero stati condizionati o addirittura impediti dal governo costituisce una grave falsità che offende, soprattutto, l'onore e la professionalità dei nostri operatori impegnati quotidianamente in mare, in scenari particolarmente difficili. L'esigenza di tutela della vita ha sempre la priorità, quale che sia l'iniziale natura dell'intervento operativo in mare”.

L’informativa del ministro Piantedosi ricostruisce in modo dettagliato i passaggi decisivi che hanno determinato il naufragio: “La navigazione era proseguita fino alle 03.50, allorquando, a circa 200 metri dalla costa, erano stati avvistati dalla barca dei lampeggianti provenienti dalla spiaggia e a quel punto gli scafisti, temendo la presenza delle forze dell'ordine lungo la costa, effettuano una brusca virata nel tentativo di cambiare direzione per allontanarsi dal quel tratto di mare. In quel frangente, la barca, trovandosi molto vicino alla costa e in mezzo a onde alte, urta, con ogni probabilità, il basso fondale (una secca) e per effetto della rottura della parte inferiore dello scafo, comincia a imbarcare acqua. Sempre sulla base delle dichiarazioni dei superstiti, a quel punto due degli scafisti si buttano in acqua, mentre un terzo viene fermato dai migranti, per impedirgli di lasciarli soli sulla barca incagliata; molti altri migranti, nel frattempo, salgono sul ponte in cerca di aiuto e lo scafista rimasto a bordo, approfittando del momento di caos, riesce ad abbandonare la barca su un gommone di piccole dimensioni e a far salire poi gli altri due scafisti per dirigersi verso la costa. In quel preciso momento una forte onda capovolge la barca di legno e tutti i migranti cadono in mare mentre la barca viene distrutta. Il momento preciso in cui, per la prima volta, si concretizza l'esigenza di soccorso per le autorità italiane coincide con l'arrivo sull'utenza di emergenza 112 di una richiesta di soccorso telefonico da un numero internazionale che veniva geolocalizzato dall'operatore della Centrale operativa del Comando provinciale dei Carabinieri di Crotone e comunicato, con le coordinate geografiche, alla Sala operativa della Capitaneria di Porto di Crotone.. Alle 03:55 la Sala operativa del Comando provinciale della Guardia di finanza di Vibo Valentia aveva contattato le sale operative del Corpo dei comandi provinciali di Catanzaro e di Crotone, nonché quelle della Polizia di Stato e dei Carabinieri di Crotone e Catanzaro, chiedendo l'invio di pattuglie nella zona di interesse, specificando, altresì, che le unità navali della Guardia di finanza non avevano stabilito alcun contatto con il natante e che, a causa delle avverse condizioni del mare, quest'ultimo non poteva essere raggiunto, motivo per cui le loro unità navali erano state costrette a rientrare. Quella di Cutro è una tragedia che ci addolora profondamente, anche sul piano personale, e la dinamica dei fatti conferma la sua dipendenza diretta dalla gestione criminale di trafficanti senza scrupoli che non esitano a sacrificare la vita altrui per biechi profitti personali, come il racconto dei sopravvissuti ha chiaramente messo in evidenza”.

Sulle indagini avviate dalla Procura della Repubblica di Crotone, il ministro si è espresso così: Attenderemo, con fiducia e rispetto l'esito degli accertamenti giudiziari".

Durante l’informativa il ministro oltre a ribadire il cordoglio, non ha mancato di elogiare la Calabria “Appresa la notizia del naufragio, mi sono immediatamente recato a Cutro per testimoniare, a nome del Governo, il cordoglio per le vittime e la vicinanza ai superstiti, nonché alle Amministrazioni locali. Anche in questa sede desidero rivolgere una parola di profonda gratitudine alla Calabria che, da sempre, accoglie con solidarietà e generosità i tanti migranti che sbarcano sulle sue coste e che affronta questa tragedia con compostezza e dignità non comuni”.

 

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