Gli ultimi disagi subiti dai cittadini italiani sulla A14 in queste ultime domeniche di controesodo, con punte di 12 chilometri di auto incolonnate tra Vasto nord e Pescara sud, verso Bologna e 12 km di coda tra Pescara sud ed Ortona, in direzione Bari, hanno riportato in auge la necessità di un allargamento del tratto abruzzese di questa arteria.
Sono stati giorni da incubo per gli automobilisti che hanno percorso l’autostrada soprattutto nel tratto che attraversa la provincia di Chieti.
Così l’Udc, il partito centrista di Lorenzo Cesa, torna a tuonare contro Autostrade per l’Italia e sollecitare la Regione Abruzzo per l’allargamento della A14. Lo fa attraverso le dichiarazioni del suo segretario regionale in Abruzzo nonché vicepresidente del Consiglio Nazionale dell’Anci, Enrico Di Giuseppantonio.
“Sono 35 anni che porto avanti questa battaglia come ex Presidente della Provincia di Chieti, in qualità di vice presidente del Consiglio Nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni d’Italia e di primo cittadino di Fossacesia” afferma il segretario Di Giuseppantonio.
“Ho perso il conto delle sollecitazioni, degli incontri con Autostrade per l’Italia e la Regione Abruzzo – tuona il segretario abruzzese dell’Udc - perché si prendesse in esame e si progettasse anche qui in Abruzzo la realizzazione della terza corsia e, nei tratti in cui il passaggio di auto avviene su viadotti o in galleria, almeno di quella di emergenza.”
“E’ sotto gli occhi di tutti che l’A14 non può sopportare più i volumi di traffico attuali. – evidenzia il vicepresidente del Consiglio nazionale Anci - Concepita negli anni 60-70 dello scorso secolo, oggi l’Autostrada Adriatica mostra spesso le sue criticità, che producono rallentamenti nei collegamenti tra le regioni del Nord e quelle del Sud.”
“La presenza di cantieri, il verificarsi di incidenti, producono frequenti rallentamenti o arresti al flusso di veicoli, - prosegue - con inevitabili ripercussioni sui trasporti commerciali che di merci e, di conseguenza, alle industrie e al turismo.
Tra non molto riapriranno i cantieri per i lavori di manutenzione in alcuni ponti e torneremo di nuovo a vedere auto e tir incolonnati, spesso costretti a riversarsi su percorsi alternativi che attraversano centri urbani, anche loro inadeguati ad assorbire numeri consistenti di veicoli.”
“Le autostrade – conclude Di Giuseppantonio - sono concepite per ridurre i tempi di percorrenza, per velocizzare i collegamenti e l’Abruzzo, al pari di altre regioni confinanti, deve poter colmare questa lacuna con una infrastruttura moderna e sicura. È indispensabile per permettere una vera e efficace ripresa della nostra regione”.