Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, ha dichiarato a Radio Capital: "Io spero che la riforma costituzionale sul presidenzialismo si farà. E' dal '95 che ho proposto un sistema presidenziale per l'Italia. Un sistema perfettamente democratico che la democrazia la esalta consentendo al popolo di scegliere direttamente da chi essere governato. Se la riforma entrasse in vigore sarebbero necessarie le dimissioni di Mattarella per andare all'elezione diretta di un capo dello Stato che, guarda caso, potrebbe essere anche lui. Ho accolto la richiesta di essere candidato in prima persona e guiderò la campagna con la stessa dedizione, lo stesso amore di quando sono sceso in campo 28 anni fa.
Berlusconi ha escluso categoricamente che nella sua candidatura al Senato si nasconda un sentimento di vendetta: "Rivincita? No, non penso alle vendette. Allora è stata la sinistra a cacciarmi sulla base di una sentenza di frode fiscale di 7 milioni quando quell'anno avevo pagato 550 milioni di tasse. Hanno utilizzato la legge Severino in modo contrario alla Costituzione", ha concluso.
Enrico Letta, segretario del Pd, a Radio Anch'io: "Questa dichiarazione è la dimostrazione di quello che noi diciamo: per battere la destra l'unica alternativa è votare la coalizione che è nata attorno al Pd. Lui dice che se vince vuole cambiare la Costituzione in senso peggiorativo e attacca Mattarella mentre noi lo difendiamo. Il fatto che il centrodestra inizi la sua campagna con un attacco a Mattarella e la richiesta di dimissioni dimostra che la destra è pericolosa per il paese. Se oggi c'è un punto di unità nel paese è Mattarella e ora dopo aver fatto cadere Draghi vogliono fare cadere Mattarella".
Letta poi aggiunge: "Berlusconi ha proposto la flat tax dal suo punto di vista: una tassa piatta uguale per tutti proposta da un miliardario non è che ci vuole molto a capire chi se ne avvantaggia. Se ne avvantaggia un miliardario e quelli come lui. Questa è la cosa più anticostituzionale, la nostra Costituzione all'articolo 53 dice che tutti devono contribuire alle spese pubbliche secondo le proprie capacità, il nostro sistema è improntato ai criteri di progressività quindi chi è più ricco paga di più e chi è povero paga di meno, la flat tax è l'esatto contrario di questo."
(Foto e fonte ansa.it)