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Scontro Governo-Regione Abruzzo: il Tar dell'Aquila sospende l'ordinanza di Marsilio

Il Tar de L'Aquila ha accolto la richiesta di sospensiva dell'ordinanza avanzata dal Governo presentata dal ministro Boccia

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L’Abruzzo ripiomba nella zona rossa. Arriva a conclusione la vicenda politico-giudiziaria che ha visto contrapposti il governo e la Regione Abruzzo con la decisione del Tar dell'Aquila che ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dal Governo.

L’ordinanza emanata dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, con il quale l’Abruzzo era tornata in zona arancione, viene sospesa. La pubblicazione del decreto dei giudici amministrativi dovrebbe avvenire a breve.

L'udienza, convocata dal presidente del Tar Abruzzo Umberto Realfonzo, è durata 29 minuti. La giornata di domani dovrebbe essere quella decisiva per la pubblicazione del verdetto conclusivo del Tar.

“La pervicace azione del governo produce come risultato l’insensato e schizofrenico ritorno in zona rossa, per un giorno, di una regione che da due settimane mostra valori stabilmente arancioni, ormai persino tendenti al giallo.” Ha commentato il presidente Marsilio.

“Dopo – prosegue Marsilio –  che il Tar ha negato per due giorni l’esistenza di un “pericolo” così grave da giustificare un provvedimento d’urgenza, era chiaro che oggi il governo avrebbe potuto provocare solo il risultato di vedere una regione cambiare colore tre volte in tre giorni. Incuranti delle conseguenze pratiche nella vita delle persone, pur di poter esibire lo scalpo del reprobo Abruzzo.”

Il presidente afferma di aver agito solo nell’interesse della regione e dei suoi cittadini: “Mi sento con la coscienza a posto: ho tutelato la salute dei cittadini adottando senza indugio le misure restrittive necessarie, e ho agito di conseguenza quando i dati mostrano un numero di guariti doppio o triplo dei nuovi contagiati da una settimana, tenendo conto della tenuta economica del territorio.”

Infine il governatore dell’Abruzzo conclude “A un atteggiamento pragmatico e aderente alla realtà dei fatti, il governo preferisce una rigida e tetragona applicazione burocratica delle norme. Rifiutandosi, come ha fatto sin dal 2 dicembre scorso, di applicare un potere di deroga che è previsto dalle norme stesse, senza dare nessuna spiegazione di questo rifiuto”. 

Adesso si attende la nuova ordinanza del ministro Speranza che dopo la cabina di regia di oggi, se i dati lo permetteranno, dovrebbe sancire nuovamente il ritorno dell’Abruzzo in zona arancione.

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