"Sulla flat tax ci arriveremo: siamo pazienti e cocciuti. Magari non ci arriveremo ora, con Conte, Grillo e Letta, ma prepariamo il terreno mattoncino dopo mattoncino".
Sono le parole del segretario della Lega, Matteo Salvini, durante il suo intervento alla scuola politica del Carroccio.
Enrico Letta, per contro, non indietreggia sulla proposta della tassa sulle eredità milionarie per garantire una dote da 10 mila euro ai diciottenni. Ma oltre al rifiuto di Mario Draghi, ha trovato un muro anche da parte di Matteo Salvini che ha risposto: "Semmai, tassiamo le multinazionali, senza fare nomi e cognomi: Amazon".
Gli occhi vanno anche sulla legge delega riguardante la riforma del fisco. Il presidente della commissione Finanze di Palazzo Madama, Luciano D'Alfonso (Pd), è ottimista: "Riusciremo a trovare una sintesi. Adesso siamo nella fase in cui nei partiti prevale il comprensibile sforzo della riconoscibilità identitaria, ma presto arriverà l'assestamento. Ricordo che l'Ue guarda con attenzione a questa riforma, in ottica 'esercizio Recovery'".
Sempre Enrico Letta si esprime "sull'eredità" per i diciottenni: "Il nostro è un Paese davvero dal cuore d'oro. Vedo solidarietà diffuse a quell'1% più ricco del nostro Paese" che sarebbe quello indirizzato per finanziare la dote ai diciottenni.
Qualcuno gli ha chiesto di usare il Recovery, ma il segretario dem ha risposto: "E' assurdo. Perché ora finanziamo soprattutto a debito e quel debito, domani, lo pagheranno gli stessi giovani di oggi".
Il "No" è anche da Forza Italia: "Dare soldi ai giovani per diventare imprenditori senza prima preoccuparsi della loro istruzione e formazione è solo una proposta demagogica e di corto respiro", ha commentato la capogruppo dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini. E il capogruppo alla Camera, Roberto Occhiuto: "Nonostante la sberla ricevuta da Draghi, Letta continua. Ribadiamo il concetto: con Forza Italia al governo si lavorerà esclusivamente per abbassare la pressione fiscale".

(Foto e fonte Ansa)