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Breve riassunto di un film che non ancora finisce

Quali politiche economiche italiane e europee ci aspettano?

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Tornare alle idee di Europa di De Gasperi e Spinelli ed in fretta. 

Se invece la proposta dell’Europa è che dobbiamo fare altro debito con lor signori e avere la concorrenza sleale fiscale di Olanda e company... mi spiace ma mi dichiaro personalmente e definitivamente estraneo a questa idea di Europa. 
Bisogna pretendere liquidità (fuori dal MES) e non a debito ovvero minacciare di stampare moneta: nella compagine di Governo lo dice Fassina, lo dicono gran parte dei 5stelle e tanti altri... vedremo il PD che posizione prende. Magari su questo non sarebbe sbagliata una discussione parlamentare. 

Non si può trattare, da parte della Troika e di chi vi soggiace acriticamente, questa crisi come quella del 2011 con la ricetta indigesta di Monti o come hanno trattato la Grecia. 
Europa si, ma non a prescindere. 
Se il popolo italiano deve sopportare una crisi stimata del -10% di pil ebbene mi sembra chiaro che non ci serve fare altro debito o contrarre prestiti con le banche o ricevere continue richieste di donazioni in TV,  ma serve liquidità tout court, per la sanità pubblica anzitutto, ma anche in tasca ai cittadini e alle piccole e medie imprese, per ripartire, come dopo una guerra, come è stato per la Germania nel 1953 anno in cui è stato cancellato il suo debito. 

Giuseppe Conte e gli alleati di Governo oltre che dai provvedimenti di emergenza in materia sanitaria (che è ora di allentare per tornare a parziali riaperture del sistema produttivo, almeno nelle zone a basso contagio) verranno giudicati per questo tipo di capacità negoziale e per la determinazione che metteranno nel pretendere un cambio di direzione nelle politiche economiche europee. 

Anche Draghi vedremo che cosa chiederà per il suo Paese e se ha nostalgia delle teorie di Federico Caffè ovvero se le sue “interviste importanti” sono volte a favorire i soliti club finanziari esteri. 

Al popolo ora bisogna dare non chiedere o prestare. 

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