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Bolotana verso le Amministrative: il PD non si presenta per “protesta contro le Istituzioni Centrali”

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BOLOTANA. Sono ore concitate a Bolotana: domani mattina alle 12 scade il termine per la presentazione delle Liste che si sfideranno nelle Amministrative 2017 per guidare il paese per i prossimi 5 anni.
Nel caos politico più totale, tranne sorprese dell'ultima ora, l'unica certezza sembra essere la sfida al femminile : da una parte Annalisa Motzo, combattiva ex Presidente del Gal Marghine, che si presenta alla guida di una lista composta da persone che si affacciano per la prima volta alla contesa elettorale e dall'altra Antonella Pisanu, operatrice nel campo del sociale, a capo di una lista che dovrebbe mettere insieme volti nuovi e i gruppi delle attuali minoranze rappresentati in Consiglio da Fabrizio Tanchis e Armando Saba.
Fuori dai giochi dovrebbero essere invece le forze di centro-destra: non si dovrebbe presentare né il gruppo rappresentato in Consiglio da Mario Bussa, né quello rappresentato da Maria Giovanna Cocco.
Grande assente della sfida sarà poi, a sorpresa, il Partito Democratico e l'intero gruppo della Maggioranza che ha guidato la legislatura con Francesco Manconi Sindaco.
Con un documento politico inviato alle Redazioni dei quotidiani e diffuso in forma cartacea con un volantino negli esercizi pubblici, l'Amministrazione uscente ha annunciato che non si candiderà alle prossime Elezioni Amministrative : una scelta, si legge nel documento, che “vuole essere una manifestazione di dissenso e decisa protesta politica verso le Istituzioni Centrali, che con la loro colpevole assenza, sovente ci lasciano soli”.
Torna insomma quel mantra del “Governo Centrale e della Regione Matrigna” che ha accompagnato l'intera legislatura Manconi e che sembrava essersi dissolto, almeno per una mattinata, a favore di un più grintoso “noi Sindaci del territorio, nonostante le difficoltà quotidiane, non ci piangiamo addosso” che solo 15 giorni fa, alla presenza del Presidente Pigliaru presso Badde Salighes, sembrava inaugurare un cambio di passo politico.
Soli sì, ma non abbandonati al proprio destino comunque: il gruppo infatti annuncia che non abbandonerà la vita politica, ma si costituirà in “gruppo politico-culturale plurale e aperto” per operare con “decisione ed efficacia in seno alla società bolotanese, provinciale e regionale”.
Un passaggio questo che potrebbe far pensare che l'orizzonte al quale guarda Manconi ( e non solo ) è fuori dal complicato e sempre meno governabile recinto bolotanese.
Nessuno accenno invece alla profonda frattura, confermata anche dalle recenti consultazioni per le Primarie del Pd (che ha visto una bassa partecipazione popolare nonostante la mobilitazione della Giunta Manconi ), con l'elettorato bolotanese ed in particolare con quello “zoccolo duro” che ha sempre determinato le sorti politiche di quella che veniva chiamata, non a caso, “Bolotana la Rossa”.
Un passaggio del documento invece l'Amministrazione la dedica a quelle che definisce “campagne di disinformazione insensate e irresponsabili attraverso i nuovi mezzi di comunicazione di massa, strumenti certamente utili e necessari nell'ambito di una corretta informazione democratica ma che spesso usati come clave, determinano critica distruttiva e tensioni nella comunità”.
Ricapitolando, crisi economica senza precedenti, tagli dei trasferimenti Nazionali e Regionali, asfissiante burocrazia pubblica e campagne di disinformazione irresponsabile che fomentano la tensione sociale : una situazione generale che , nonostante “una classe coraggiosa, responsabile e competente, con figure in grado di sostituire efficacemente il nostro Sindaco”, ha fatto decidere al PD locale di non partecipare alla sfida che vedrà Bolotana rinnovare la propria amministrazione.
Si chiude così il decennio Manconiano alla guida di Bolotana: forse domani sarà aria nuova. 

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