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Torrisi non si dimette e Alfano lo fa fuori

Una nuova causa che potrebbe portare ad un crisi di governo?

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Dopo 24 ore di polemica, dovute all’elezione di Salvatore Torrisi come presidente degli Affari Costituzionali al Senato arriva l’annuncio: Torrisi non si dimette e Alfano lo fa fuori dal partito.
 

“Prendo atto della scelta del senatore TorrisiAmen. Ha scelto la sua strada. La nostra è diversa: il senatore Torrisi non rappresenta AP al vertice della commissione Affari Costituzionali”. Queste le parole del leader di Ap, Angelino Alfano.

Renzi riunisce i suoi con un urgenza, tranquillizzando gli allarmisti di una possibile crisi di governo, “Il fronte del no al referendum, al Mattarellum, all'Italicum, quello che ha votato Torrisi e ora è maggioranza, adesso ci faccia qualche proposta”, per questo viene sacrificato Torrisi.

Il ministro degli Esteri, dopo la bufera scoppiata sull'elezione di Torrisi, aveva indetto questa mattina una conferenza stampa per chiedere le dimissioni di Torrisi dalla presidenza della commissione. Una posizione durissima, ma necessaria a respingere al mittente le accuse di boicottaggio arrivate dal Pd, che si è infuriato per la mancata elezione del candidato deciso dalla maggioranza.

E anche Salvatore Torrisi si difende, “I numeri parlano chiaro, alla maggioranza sono mancati forse sei voti. Non i nostri, comunque”,” Facciamo funzionare le istituzioni quindi la commissione- sostiene il senatore siciliano- Terremo sempre conto degli interessi del Parlamento e del Paese. Non c'è un problema personale: il problema è assicurare il funzionamento delle istituzioni”.

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