Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

I partiti alle prese col nodo alleanze elettorali

Dopo la sentenza della Consulta che ha mantenuto la soglia del 40% per il premio di maggioranza il confronto si è spostato sulle alleanze in vista di un ipotetico voto anticipato

Condividi su:

La sentenza della Corte Costituzionale sull'Italicum, che ha reso disponibile una legge elettorale immediatamente applicabile, sta avendo i primi effetti qul quadro politico e sulle possibili alleaze in vista di ipotetiche elezioni.

Con la scomparsa del ballotaggio resta in vigore una legge che prevede il premio di maggioranza alla Camera alla lista che raggiunga il 40% dei voti e stanto ai sondaggi di questi ultimi mesi nessun partito da solo è in grado di raggiungere tale soglia. Il Pd che alle europee del 2014 superò il 40% oggi è dato intorno al 30% così come il Movimento 5 Stelle. Molto più lontani sono la Lega Nord e Forza Italia che oscillano su percentuali intorno al 15%.

Stando a questi numeri e se si votasse con questa legge elettorale non ci sarebbe una maggioranza netta per nessuno schieramento.

Le ipotesi circolate in questi sulla creazione di liste unitarie, fatte proprio per raggiungere il 40%, stanno agitando i partiti, in particolare nell'area di Governo e a sinistra.
Giuliano Pisapia, che sta lavorando ad un "campo progressista" distinto ma disponibile al dialogo col Pd, incalzato su Twitter da Antonio Polito sull'eventuale possibilità di un listone tra sinistra, Pd e Ndc di Alfano ha replicato in modo secco:"Come ho anche ribadito ieri in un incontro pubblico per me, e non solo per me, sarebbe un incubo ed è folle solo pensarlo". Ma anche Alfano, sempre via Twitter, ha fatto sapere di non essere intenzionato a stare in una lista unica con la sinistra di Pisapia e riferendosi alla dichiarazione dell'ex Sindaco di Milano ha detto: "No: zero assoluto. Io non soffro di incubi. Se ne ho avuto qualcuno, è stato migliore o peggiore ma non uguale a questo".

Lo stesso problema si pone anche per il centro-destra dove i singoli partiti sono molto lontanti dal 40%. Per questa ragione Matteo Salvini, che spinge per elezioni il prima possibile, ha fatto sapere di essere disponibile ad una coalizione a patto che il programma elettorale "sia condiviso prima e non dopo il voto".

Condividi su:

Seguici su Facebook