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Europa: due eurodeputati lasciano il Movimento 5 Stelle. Grillo: "Chi lascia e non si dimette pagherà sazione di 250mila euro"

I due parlamentari hanno aderito uno al Gruppo dei Verdi l'altro al gruppo di Salvini e Le Pen.

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Dopo il tentativo di entrare nell’Alde, fallito per i no dei liberali, e il rientro nel gruppo EFDD in seguito al chiarimento con Nigel Farage, nel Movimento 5 Stelle si registrano alcune defezioni.
Ad abbandonare la delegazione pentastellata al Parlamento Europeo ieri sono stati Marco Affronte e Marco Zanni. I due però hanno scelto approdi diversi e opposti. Affronte ha aderito al gruppo dei Verdi-Alleanza Libera Europea (V-Ale), mentre Zanni è confluito nel gruppo Europa delle Nazioni e della Libertà (Enf) al cui interno ci sono anche la Lega Nord e il Front National di Marine Le Pen.

I due avevano già duramente contestato sia il metodo con il quale Grillo aveva deciso di uscire dall’EFDD sia il merito, ovvero la proposta di aderire al gruppo liberale.

L’8 gennaio su Facebook Zanni aveva scritto: “Apprendo dal Blog di Beppe Grillo che oggi, domenica 8 gennaio, si vota per decidere se confluire nel gruppo politico dell'ALDE, rimanere nell'attuale gruppo EFDD o andare nei non iscritti. A chi me l'ha chiesto rispondo anche qui: io come eurodeputato del M5S non ne sapevo niente e come voi attivisti e non, ho appreso la notizia, con sorpresa e sconcerto, questa mattina”. L’eurodeputato aveva contestato il metodo utilizzato “che non ha nulla a che fare con democrazia diretta” e l’adesione all’Alde “che rappresenta il liberismo e l'eurismo più sfrenato”.
Sulla stessa linea si era espresso, sempre su Facebook, anche Affronte: “La decisione del voto di oggi è stata presa all'oscuro di tutti gli eurodeputati. Detto questo, per noi un gruppo vale l'altro, finché manteniamo la nostra autonomia di voto. L'ALDE è a favore del TTIP e molto pro-establishment, tanto per dire. Io ho votato per restare in EFDD soprattutto per le modalità con cui si è arrivati a questa votazione e per la possibilità che ci dà Efdd di poter lavorare su più dossier".  Entrambi si erano quindi espressi a favore della permanenza nel gruppo formato assieme all’Ukip.

La reazione dei vertici del M5S non si è fatta attendere. Beppe Grillo sul blog ha scritto che il passaggio dal gruppo cinquestelle ad un altro rappresenta una delle “gravi inadempienze al rispetto del codice di comportamento prevedono la richiesta di pagamento di 250.000 euro prevista dal Codice comportamento per i candidati del MoVimento 5 Stelle alle elezioni europee e per gli eletti al Parlamento europeo” che tutti eurodeputati del MoVimento 5 Stelle avevano firmato e che “hanno firmato e hanno il dovere etico e morale di rispettare”. Secondo Grillo “Affronte dovrebbe dimettersi immediatamente dal Parlamento Europeo e lasciare spazio a un eletto del MoVimento 5 Stelle”. "Se questo non avverrà – ha concluso -, con i soldi di Affronte aiuteremo i terremotati delle Marche e dell'Umbria”.

Duro il giudizio anche di Luigi Di Maio che su Facebook ha scritto: “Se vieni eletto con il Movimento 5 Stelle e scopri di non essere più d'accordo con la sua linea, hai tutto il diritto di cambiare forza politica. Ma ti dimetti, torni a casa e ti fai rieleggere, combattendo le tue battaglie. Chi cambia casacca, tenendosi la poltrona, dimostra di tenere a cuore solo il proprio status, il proprio stipendio e la propria carica”. Il Vice Presidente della Camera ha poi richiamato l’articolo della Costituzione portoghese che prevede la decadenza per i deputati che cambiano partito. “Non so voi – ha detto Di Maio -, ma a me piace l'art 160 della Costituzione del Portogallo: << Perdono il mandato i Deputati che s’iscrivono a un partito diverso da quello per cui erano stati eletti >>.

Sui social e sul sito di Grillo sono già tanti i commenti di iscritti e simpatizzanti che invitano Zanni e Affronte a dimettersi, alcuni dei quali molto duri ed offensivi. 

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