La speranza è che questa volta tutto fili liscio, senza disordini e devastazioni. A una settimana dai gravissimi incidenti di Piazza San Marco e via Cavour durante lo svolgimento della seconda giornata della Leopolda renziana, Firenze si appresta a vivere un nuovo pomeriggio di tensione. Oggi alle 15 in Santa Croce è in programma la manifestazione organizzata dalla Lega Nord per il "No" al referendum che vedrà la partecipazione del segretario nazionale Matteo Salvini e dall’altra parte sono già pronti gli antagonisti e i collettivi che insieme ai sindacati di base e alla sinistra radicale daranno vita a un corteo di contestazione contro il leader dei lumbard. Il concentramento è fissato in Piazza dei Ciompi e la città spera di non dover precipitare in un altro pomeriggio di caos e violenza.
Salvini, dal canto suo, ha già detto più volte che l’appuntamento sarà "la più bella manifestazione pacifica che Firenze ricordi negli ultimi anni per dire no a una pessima riforma e no al sistema di Renzi, Verdini e Boschi ma anche di Monte dei Paschi e Banca Etruria, per chiedere sicurezza, futuro e libertà”. Ma ha anche ribadito con un chiaro riferimento a quanto accaduto sette giorni fa che “non permetteremo a nessuno di romperci le scatole” aggiungendo di aver “scelto Firenze perché Firenze non è solo Renzi ma anche arte, cultura, lavoro, turismo. Sono orgoglioso di questa scelta. Ci saranno centinaia di pullman e decine di treni da tutta Italia, ma mi aspetto anche tanti fiorentini e toscani”. Oltre a Giorgia Meloni, al governatore lombardo Roberto Maroni e all’ex ideologo del Movimento 5 Stelle Paolo Becchi, a Santa Croce saranno presenti anche il presidente della Liguria Giovanni Toti e diversi esponenti di Forza Italia fiorentina oltre all'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. Ma non il coordinatore nazionale del centrodestra Stefano Parisi,a Padova per il suo tour "Megawatt", con il quale la frattura sembrerebbe essere quasi insanabile, e neppure i Pentastellati dopo le dichiarazioni Beppe Grillo dettosi “non interessato” alla manifestazione e neanche Massimo d’Alema con il fronte del “No” all’interno del Pd.
Mancherà ovviamente don Andrea Bigalli, parroco di Sant’Andrea in Percussina, le cui dichiarazioni “Napalm su Salvini” e “Salvini infame” avevano scatenato un pandemonio sui social network provocando la replica ironica del leader della Lega: “per fortuna che è un uomo di pace”. “Le nostre piazze – dice ancora il segretario nazionale lumbard – sono aperte a tutti, noi tiriamo dentro mentre le Leopolde buttano fuori. Chi non ci sarà e preferirà stare a casa, penso a una parte di centrodestra e di Forza Italia, timida, tentennante, timorosa, che magari pensa agli inciuci del passato, si autoesclude da ogni collaborazione con noi. Sono stati chiesti quattro anni per Denis Verdini, padre costituente e amico di Renzi: roba da matti. Anche per questo domani a Firenze io dico no”.
Altrettanto secca la motivazione dei partecipanti al contro-corteo: “La propaganda di Salvini in questa fase di crisi si inserisce nella storia dei movimenti reazionari e di estrema destra che da sempre, pur dichiarandosi antisistema a parole, nei fatti hanno sempre svolto un ruolo di stampella al sistema stesso. Se in questo momento di austerità, salari bassi e privatizzazioni Governo e Stato mettono in conto la crescita di rabbia e malcontento e di doverne reprimere le componenti che esprimono elementi di rottura, dall’altra fanno di tutto perché la rabbia venga indirizzata verso falsi nemici come gli immigrati e si esalti l’elemento nazionale ed etnico come collante: ecco quindi il motivo dell’esposizione mediatica e della credibilità affidate a un becero ignorante come Salvini”.