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Dario Nardella ringrazia ancora gli angeli del fango ed esorta a non avere paura dell'Arno

Ottimismo da parte del sindaco di Firenze anche se ammette che poco è stato fatto sul tema della prevenzione

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”A Firenze il 4 novembre significa il ricordo di quel dramma, di quelle ore che hanno strappato 35 vite umane fra cui 4 bambini e hanno devastato città intere ferendo il nostro patrimonio culturale. Ma questo 4 novembre ci serve anche per ricordare che Firenze ha saputo rialzarsi, lentamente, ha ricostruito il suo patrimonio culturale grazie ai suoi restauratori, ai suoi storici dell’arte, agli architetti, ma soprattutto grazie agli angeli del fango ai quali dico ancora grazie”.

E’ tutto concentrato nelle parole accorate ed emozionate del sindaco Dario Nardella il significato profondo delle celebrazioni per il 50^ anniversario iniziate questa mattina nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio che avranno il loro clou nel pomeriggio con la partecipazione alla cerimonia ufficiale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del premier Matteo Renzi. Ma il primo cittadino di Firenze ha voluto lanciare anche un messaggio di speranza e di incoraggiamento ai sindaci delle popolazioni dell’italia centrale sconvolte dal terremoto di questi giorni verso i quali Nardella ha espresso il suo affettuoso incoraggiamento. “Firenze  - ha detto - ha saputo rialzarsi, potete rialzarvi anche voi. Le nostre città sono molto fragili, di fronte alle catastrofi naturali, ma sono città piene di forza, sono città che stanno nel cuore di tutti, come gli angeli del fango provenienti da tutto il mondo hanno dimostrato. Non dimentichiamo di questo messaggio: ci si può rialzare dal fango, dalle macerie. Oggi 4 novembre ci serve a ricordare tutto questo. A nulla vale ricordare gli errori del passato, se non siamo determinati a non ripeterli mai più".

Nardella ha poi esortato a vivere senza  avere paura del fiume ma “con l’orgoglio di vivere in una realtà che esalta il nostro paesaggio”.  Ma il sindaco di Firenze ha anche riconosciuto che per 48 anni è stato fatto poco sul tema della prevenzione e della riduzione dei rischi idrogeologici. “Da due anni a questa parte invece - ha aggiunto -  c'è stata una svolta: si è provveduto a iniziare i lavori per realizzare la cassa di espansione, la prima delle quattro previste in Valdarno, che servirà appunto a contenere l’acqua in eccesso.

C'è ancora molto da fare, certo, ma siamo più avanti rispetto a 50 anni fa. Adesso, ad esempio, esiste un piano per la gestione dei rischi idrogeologici, coordinato dalla protezione civile, che fa scattare una rete di informazione e di allerta tempestivi per la popolazione. Nardella ha concluso affermando che non esiste in nessuna parte del mondo l’assoluta certezza di poter azzerare i rischi connessi a un’alluvione. “Quello che possiamo e dobbiamo fare è lavorare affinché questi rischi si riducano al minimo: è poi importante valutare l’impatto dei cambiamenti climatici. In questi giorni abbiamo ospitato a Palazzo Vecchio 70 sindaci da tutto il mondo proprio per parlare di questo. Ed è necessario un lavoro di squadra perché io come sindaco ho la responsabilità della gestione dell’emergenza nell’ambito del mio territorio comunale ma poi tutti gli interventi finalizzati alla realizzazione di infrastrutture spettano a Governo e Regione, mentre la gestione e il controllo del bacino dell’Arno, con la opportuna manutenzione, chiamano in causa altri enti ancora"

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