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Salvini contro Sergio Mattarella: “Imbarazzante il suo Sì al referendum”

Il Leader della Lega attacca anche Renzi e invita Grillo a partecipare alla manifestazione di Firenze per il No

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"Mattarella e Renzi? Chi si somiglia si piglia”. Parola del leader della Lega Matteo Salvini che poi  invita Beppe Grillo e il Movimento Cinque Stelle a scendere in piazza insieme il 12 novembre a Firenze per quella che definisce “la più grande manifestazione all’aperto dei sostenitori del No”. Intervistato da “Radio Cusano Campus” il segretario nazionale lumbard alza fortemente i toni della campagna elettorale referendaria e i suoi attacchi vanno dritti al Presidente del Consiglio e al Capo dello Stato definendo “imbarazzante” la scelta di campo di Mattarella di schierarsi a favore del Sì al referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo:

Si fanno favori a vicenda il governo, Confindustria, il Presidente della Repubblica, le banche, la finanza, la massoneria: mancavano giustamente Obama e poi Alfano e Verdini, e il quadro è completo. Napolitano dieci anni fa si schierò per il no dicendo che le Costituzioni non si cambiano a colpi di maggioranza, evidentemente ha cambiato idea con il passare degli anni. Quanto poi Mattarella non è un arbitro imparziale, ha la maglietta e sta giocando apertamente in campo con una delle squadre: tanto meglio, così almeno gli italiani capiscono anche se ormai non aspettano più che il capo bastone di turno gli spieghi cosa fare da grande”.

Aspre le parole di Salvini anche sul Premier che il leader della Lega su Facebook definisce “il cazzaro fiorentino”.  “Renzi – ha aggiunto -  è davvero in difficoltà, ieri dalla Annunziata ha cantato cucù cucù Equitalia non c'è più...Con questi slogan qui ci gioco con mia figlia, che ha 4 anni. Voterò no, contesto il fatto che la Costituzione per la prima volta ribadisca in Italia per dodici passaggi che l’Unione Europea è padrona dei vincoli degli italiani senza che i cittadini possano mai neanche pronunciarsi. Quindi, una Costituzione che ci lascia schiavi di Bruxelles, delle banche e di Berlino non è la mia Costituzione. La Carta, però, non è la Bibbia. Bisogna aggiornarla, cambiarla in meglio. Non in peggio come invece accadrebbe adesso".

Salvini ha le idee estremamente chiare anche sul futuro del centrodestra: “Lo scontro interno a Forza Italia – ribadisce - non interessa a nessuno. Stando ai sondaggi noi siamo il primo movimento politico del centrodestra, saremmo pronti a governare anche domani mattina con una squadra composta da persone come Luca Zaia e Roberto Maroni. La Lega è pronta a guidare il centrodestra. Il 5 dicembre spero che si torni a votare e a dare all’Italia un Governo eletto e legittimo”. Infine l’esortazione a Grillo estesa però anche alla parte di centrosinistra contraria al disegno di legge che porta la firma del ministro Maria Elena Boschi: “Abbiamo organizzato, come Lega, la più grande manifestazione all'aperto dei sostenitori del no. Invito formalmente lui, Di Maio, Di Battista, la Raggi l'Appendino, gli amministratori locali a Cinque Stelle a metterci la faccia e la voce. Vediamo chi raccoglie l'invito e chi invece lo lascia cadere”.

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