Non è che il Def non va bene è che nel Def è semplicemente assente la politica economica. Nonostante l'intensa propaganda del governo l'Italia è ferma, non è ripartita, mentre si continua ancora con politiche di consolidamento delle finanze pubbliche a scapito, invece, di una politica espansiva di rilancio degli investimenti e dell'occupazione. Gli esigui risultati ottenuti sono esaltati a dismisura mentre la realtà è certificata dai conti dell'Istat: in 8 anni persi oltre 1 milione 600 mila posti di lavoro, raddoppiate le persone in povertà assoluta e nel Mezzogiorno accresciuto il divario con il resto del Paese dal punto di vista demografico, occupazionale, economico e sociale.
Lo afferma il deputato di Sinistra Italiana Gianni Melilla, componente della Commissione Bilancio e relatore di minoranza al Def, il Documento di Economia e Finanza.
"Il Def - prosegue l’esponente di SI - conferma la strategia economica degli ultimi governi in continuità con le politiche di austerità che solo a parole Renzi dice di voler superare. Le stime di crescita del pil vengono riviste al ribasso, ma le previsioni appaiono ancora ottimistiche e comunque al di sotto della necessità che il Paese avrebbe. Il Governo evoca per gli investimenti pubblici solo le risorse europee, mentre si appresta, ancora una volta, a ridurre nel bilancio dello Stato la spesa pubblica da qui al 2019: dal 50,5 al 46,7 del Pil. La parte previdenziale, sulla quale si sono susseguiti annunci, prevede solo enunciazioni di interventi per favorire una maggiore flessibilità nelle scelte individuali senza indicare però, in particolare sul tema più urgente che è quello relativo all'età pensionabile e alla flessibilità in uscita, il superamento dei vincoli e delle rigidità introdotti da diversi interventi".
Conclude Melilla: "Sinistra Italiana ha presentato proposte alternative per il rilancio dell'economia, la riduzione delle disuguaglianze, per una buona spesa pubblica che tagli quella sbagliata, cioè quella militare, le grandi opere pubbliche e gli investimenti che distruggono l'ambiente, i sussidi alle grandi imprese, all'istruzione e alla sanità private. Sinistra Italiana voterà contro il Documento di Economia e Finanza".