Incombe la creazione di un nuovo soggetto (e progetto) politico per la sinistra italiana, e Sel è pronta a cedere il passo.

Sarà, nel massimo rispetto di una di quelle battaglie laiche di cui il partito vendoliano si è fatto spesso campione e promotore (pur se trasferita su tutt’altro terreno, evidentemente), una “eutanasia”  progressiva e impeccabile. Il primo atto che porterà a staccare definitivamente la spina è stato deciso sabato 16 gennaio, nel corso dell’Assemblea Nazionale del partito a Roma: stop alla campagna di tesseramento per l’anno appena iniziato. Tutti concordi nel proseguire su un percorso che appare per molti versi irrinunciabile, alla luce delle sfide del prossimo futuro: a votare contro la rottamazione delle tessere è stato un solo iscritto. 

Poi la scena si sposterà, dal 19 al 21 febbraio, appena dopo “il festival dei fiori”, in quello che sarà il “battistero” dell’ennesima nuova “cosa rossa”: l’assemblea promossa con l’appello online #perlasinistraditutti, un appuntamento dai chiari intendimenti fondativi.

A dare lettura dell’ordine del giorno il cui voto coincide, di fatto, con il "rompete le righe" all'interno di Sel è stato Paolo Cento, coordinatore romano del partito dallo scorso luglio. Di seguito alcuni passaggi del documento. “Per rilanciare una battaglia e contribuire a costruire un nuovo soggetto politico che siano di sinistra decidiamo di non avviare la campagna di tesseramento a Sel.” “Impegneremo tutte le nostre risorse politiche e organizzative nel processo costituente.”