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Cobain: Montage of Heck. Uno sguardo sull'ultima icona del rock

Il 28 e 29 aprile arriva il docufilm su Kurt Cobain

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Fragilità, irrisolutezza e intimità nel documentario del regista Brett Morgen dedicato allo scomparso cantante dei Nirvana.


Per la prima volta il pubblico incontrerà Kurt Cobain. Così il cineasta Brett Morgen apre, in maniera roboante, sulla sua pellicola, la prima autorizzata dalla famiglia del musicista, completamente incentrata su quella che nel mondo viene considerata l'ultima, vera, grande rockstar.

Montage of Heck è un docufilm, che attraverso immagini – spesso inedite – parole, musica, disegni e fumetti và ad esplorare il lato più intimista di Kurt Cobain, morto suicida all'età di 27 anni – età maledetta nel rock per essere quella toccata da molti altri musicisti – nel 1994 grazie all'apporto prezioso e non indifferente di tutto il materiale messo a disposizione della figlia Frances Bean, produttrice del documentario.

E' l'essere umanothe boy lo chiama lui – ad interessare il regista, ad essere al centro di tutto il film non la rockstar ma il viaggio interiore di Kurt attraverso la vita – come afferma Morgen. Un viaggio percorso con gli interventi della discussa vedova Courtney Love, la prima fidanzata di Cobain, il bassista Krist Novoselic, suo compagno nella band Nirvana, mentre ha suscitato clamore l'assenza dell'altro componente del gruppo, il batterista Dave Grohl, volutamente escluso da Morgen in quanto presenza non indispensabile secondo il regista.

I Nirvana hanno rappresentato una scossa tellurica fatta di ironia a gogò e su questo si dovrebbe dire di più: meno film su Cobain, di più sui Nirvana – dichiara Andrea Gozzi, musicista, autore e curatore del libro “Appunti di Rock”, in cui dedica un capitolo alla band di Kurt Cobain. Lui è stato un autore che seppur poco prolifico per cause "naturali" è stato il più grande – afferma Gozzi – e sicuramente l'ULTIMA vera rockstar.

A proposito del documentario Andrea Gozzi esprime il suo punto di vista: Sonich Highways, la serie HBO di Dave Grohl lancia un messaggio: "l'abbiamo fatto noi, puoi farlo anche te", incitando i giovani a suonare, che il mondo può essere vostro. Spero che il documentario non sia necrofilia ma spinga in questa direzione.
Però, alla fine la cosa migliore è sempre ascoltarli i Nirvana
– conclude - perché le canzoni sono le cose che ha scritto LUI, questa che andiamo a vedere è roba su di LUI e c'è una bella differenza.


Il docufilm su Kurt Cobain, distribuito dalla Universal, che ha già visto file di appassionati fuori dai cinema  e ha registrato il tutto esaurito in molti paesi, sarà presentato e rimarrà nelle sale cinematografiche italiane nei soli giorni del 28 e 29 aprile.

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