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Il Mare di dolore che ci separa dall'Africa: al Festival della Legalità di Macomer va in scena l'umanità. E domani arriva Giulio Cavalli

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MACOMER. Ci sono storie che possiamo anche non aver voglia di ascoltare, con l'illusione che non ci appartengano e che non parlino di noi e a noi: tra queste, sicuramente quelle che riguardano le vite e le morti di chi intraprende un viaggio della speranza per scappare dagli orrori delle guerre e dalle violenze così tristemente quotidiane perpetrate ai danni di esseri umani colpevoli di essere nati dalla parte sbagliata del mare.

Sono le storie comuni di chi attraversa a piedi il deserto e poi, se sopravvive, affronta l'enigma della traversata in mare su barconi sovraffollati e dismessi sui quali noi non metteremmo neppure il nostro bestiame per venderlo dall'altra parte del mondo.

Lunedì sera a Macomer 6 ragazzi dell'Africa sub sahariana hanno portato sul palco delle ex Caserme Mura l'odissea di migliaia di persone in fuga dalla guerra, respinte alle porte di quell'occidente che ha forse dimenticato la dignità delle persone e l'essenza dell'umanità.

Ed è sembrata essere proprio l'umanità il filo conduttore dello spettacolo teatrale interpretato dai 6 giovani rifugiati, il cui racconto si è mosso seguendo la strada di ciò che ci accomuna tutti: la narrazione di un momento felice della propria vita, il ricordo della propria madre, l'origine del proprio nome, l'ansia della preparazione della valigia prima del viaggio, l'incubo della ricerca di un lavoro, l'insostenibile tensione di fronte a quella porta d'accesso ad un mondo nuovo nella soglia della quale qualcuno decide se si hanno le referenze per varcarla oppure no.

E poi il Mare, quello spazio così denso di desiderio di libertà eppure così “riempito” di morte, disperazione e dolore.

Così ha preso avvio la settimana d'incontri pubblici del Festival della Legalità “Conta e Cammina”, che proseguirà questa sera con il dibattito “La cultura della Legalità – esperienze dal quotidiano” curato dall'Associazione Nino Carrus, che si terrà alle ore 20 al Centro Servizi Culturali di Macomer.

Domani invece, Giovedì 14 Aprile, sarà la volta dello scrittore e attore Giulio Cavalli, autore di denuncia delle deviazioni della nostra società ed in particolare del cancro della Mafia ( ragione per cui vive sotto scorta), che presenterà il suo ultimo libro “Mio padre in una scatola di scarpe”: l'appuntamento è alle ore 19 al nuovo Ristorante Caffetteria HUB (accanto alla sede del Progetto H), a Macomer.

Il programma del Festival prosegue Venerdì 15 alle ore 19:30 con Margherita Asta e Michela Gargiulo che racconteranno “Sola con te in un futuro aprile” alla Libreria Emmepi a Macomer.

Sabato 16 Aprile alle ore 18:00 Yvan Sagnet e Leonardo Palmisano racconteranno invece il loro “Ghetto Italia”, sempre alla libreria Emmepi di Macomer.

Nella stessa serata di Sabato 16, alle ore 21:00, la chiusura del Festival della Legalità sarà affidata allo spettacolo teatrale tratto dal libro di Giulio Cavalli “Mio padre in una scatola da scarpe”, interpretato dallo stesso Cavalli e da Miriana Trevisan.

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