Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Marco Antuzi: “Aiuto le persone a sognare”

“Il mondo ci abitua a dubitare di noi stessi”

Condividi su:

Il Michel Petrucciani italiano della PNL abita a Gradoli.

Gradoli, il paese in provincia di Viterbo noto per esser stato evocato durante una seduta spiritica in anni lontani, plumbei. E se oggi,  all’ombra di Palazzo Farnese e della Collegiata di Santa Maria Maddalena si parla di sessioni di coaching  piuttosto che di sessioni esoteriche il merito lo si deve soprattutto a lui, Marco Antuzi, life coach docente e praticante. L’intrepido “narratore (e speaker) trasformazionale" attivo online su piuchepuoi.it e giacomo bruno.it  oltre che su YouTube (sul “Canale dell’autostima”) e, fuori dalla rete, all’Università Popolare della Tuscia.

Marco, che cos'è il lavoro del coach? Comunicazione, attenzione, empatia, emozione?

Il coach è un professionista che aiuta le persone a raggiungere obiettivi e realizzare sogni. In realtà io amo dire che il coach deve innanzitutto insegnare alle persone ad avere dei sogni. Per questo motivo il mio mestiere consiste nell'aiutare le persone a credere in se stessi e a permettersi di avere aspettative nel domani. La comunicazione è importante per creare alleanza con il cliente, l'attenzione abbastanza. L'empatia fondamentale e l'emozione necessaria più delle tecniche.

Quando e come hai scoperto la tua vocazione di coach? Quanto ti ha aiutato trovare questa strada così brillante nel bypassare una condizione personale non comodissima?

Ho scoperto questa vocazione all'età di 25 anni. Prima la mia unica passione era l'informatica poi mi sono appassionato alla psicologia e non grazie alla PNL ma per via di un libro di Carl Rogers che ha profondamente influenzato la mia vita. Subito dopo ho scoperto la PNL e mi sono ritrovato in molti punti della sua filosofia. Per carattere sono sempre stato una persona audace e in grado di motivare le persone quindi in questo mestiere ho trovato la realizzazione di questo aspetto di me. Direi quindi che non è stato il mestiere ad aiutarmi ma il mestiere che mi ha permesso di esprimere una mia vocazione.

Che differenza c'è tra life coaching e Pnl?

Il life coaching è un mestiere in cui il professionista aiuta il cliente a cambiare le convinzioni limitanti che ha e che non gli permettono di realizzarsi. La PNL è una raccolta di modelli che può usare il coach nel suo mestiere ma esistono forme di coaching che non si basano sulla PNL.

Quali sono i pilastri del tuo metodo motivazionale? Nei tuoi video parli spesso di parole chiave quali "segreto", "come", "perché", "scopri", "immagina": ce ne sono altre, e da cosa dipende la loro potenza ed efficacia?

Il mio metodo motivazionale si basa su un assunto importante e cioè che l'autostima è la base per il raggiungimento di ogni obiettivo. Qualsiasi sogno può essere realizzato solo se c'è una buona dose di amore per se stessi. Nei miei video uso parole come "Segreto", "Come", "Perché", "Scopri", "Immagina" perché sono fortemente suggestive e permettono di fare arrivare il messaggio direttamente all'inconscio del cliente. Ce ne sono altre sì, come "Libertà", "Ti è mai capitato" o la negazione "Non" e anche altre che non posso svelarti (sorride, ndr). Il potere di queste parole è dato dalla loro capacità di accedere a quelle parti del subconscio con le quali è impossibile dialogare utilizzando il linguaggio razionale.

In generale c'è una crisi dell'autostima nella società?

A mio avviso sì. La società attuale ci insegna sempre più spesso a dubitare di noi stessi. Ci installa la paura del fallimento e programma il nostro inconscio rendendolo incapace di essere autosufficiente. Ho infatti moltissimi clienti molto giovani ma attenzione, non bisogna affermare che è solamente un problema dei tempi moderni perché ho anche clienti di più di 50 anni. È giusto affermare che oggi c'è più richiesta forse perché c'è più conoscenza del problema. Una volta chi aveva gravi carenze di autostima semplicemente non cercava aiuto e quindi sembrava che questo problema fosse meno diffuso.

Quali sono gli ambiti del lavoro del coach in cui vieni più frequentemente chiamato a intervenire dai tuoi clienti? Offline sei più coach delle relazioni, dell'autostima professionale o del benessere psico-fisico?

L'ambito in cui sono più frequentemente chiamato a intervenire è quello dell'autostima. In realtà molti clienti si rivolgono a me per problemi lavorativi o relazionali ma prima di lavorare su questi devo prima aiutarli ad accrescere questa caratteristica della loro personalità. Non mi occupo invece di benessere fisico.

Chi è il Marco Antuzi docente?

Come docente sono amichevole ma autorevole. Non amo solo insegnare teoria ma anche porre dei dubbi in modo da aiutare gli allievi a generare delle nuove credenze funzionali ma efficaci. Non sono schematico, quando faccio il coach sono a volte direttivo e a volte no, quando insegno amo creare un rapporto intenso con gli allievi affinché mi seguano con fiducia. Innanzitutto do l'esempio perché solamente così si impara veramente e ho avuto una vita piuttosto intensa che mi permette di poter dare credibilità alle mie parole.

La capacità di porsi come un esempio: ecco ciò che distingue un vero coach da uno sedicente. 
 

Condividi su:

Seguici su Facebook