Una tematica sociale forte, con la quale affrontare più aspetti correlati a problematiche serie, relative a determinati individui. Dal bullismo, al tradimento di un amico, alla perdita di una persona cara ed, in questo caso, anche ad una legata allo stato di salute di un singolo: se ne tratterà nell’ultimo lavoro creato dall’eclettico professionista della comunicazione, Giuseppe Cossentino, noto oscar del web. A fine gennaio, infatti, verrà presentato mediante proiezione mondiale il suo cortometraggio Elastic Heart, ispirato alla storia vera di Nunzio Bellino, al debutto assoluto come attore. Già , perché nel corto a recitare la reale vita del Bellino, sarà proprio lui in prima persona, affiancato sul set da Giada Dell’Aversana, nel ruolo della sua fidanzata e da Luca Marano, che intrepreta il migliore amico del protagonista principale. Nunzio, apparentemente è una persona qualunque, si relaziona con gli altri in maniera naturale, ma alla fine si scoprirà una sua particolarità , testimoniandone la diversità dai comuni esseri umani. Tutto ciò, nel passato, gli ha provocato parecchi disagi, i quali sommati alla perdita, quando era ancora piccolo, della madre lo hanno trasportato in un tunnel di tristezza. La verità verrà svelata, ovviamente, con un colpo di scena nel finale del cortometraggio, di cui Cossentino ne ha firmato la regia e la sceneggiatura; inoltre quest’opera è un prologo di un lungometraggio. Tra i propositi di Giuseppe e Nunzio, v’è la realizzazione di un film con cui far conoscere l’intera storia dell’artista, nato a Napoli ventisette anni fa. Elastic Heart parteciperà ad alcuni festival nazionali ed internazionali, quindi oltre ad essere proiettato in italiano, sarà tradotto anche in francese, inglese e spagnolo, mentre il pubblico ne seguirà la trama supportato da una voce narrante perché gli attori recitano in mimica.
Una soluzione scelta dal regista e sceneggiatore, allo scopo di «mettere a punto qualcosa di diverso. Poi a me piace la narrazione», rivela Cossentino, al quale abbiamo chiesto di raccontarci altro inerente alla collaborazione con Nunzio Bellino che, dopo Giuseppe, si è sopposto anche lui ad una nostra intervista.
D: Giuseppe, parlaci del primo incontro con Nunzio!
R: Ci siamo conosciuti nove mesi fa, durante un evento rivolto ai fan. Lui mi disse che già mi seguiva tramite le mie opere ed incuriosito dall’oscar del web si è presentato. Così, diventando amici, mi ha raccontato della sua problematica, proponendomi di farci un film, invece io gli ho fatto la controproposta del corto, per raggiungere, a piccoli passi, il traguardo del lungometraggio.
D: E’ stato semplice metterlo in pratica?
R: Ogni progetto lo affronto con entusiasmo e c’è da dire che adoro tanto parlare di argomenti sociali, anziché dei soliti soggetti. Quando me lo ha prospettato mi sono sentito subito stuzzicato dalla tematica, giacché illustra un argomento mai visto. Sinceramente ho incontrato un po’ di difficoltà perché dovevo esporre un tema di cui non avevo una completa conoscenza, mi sono affidato molto ai racconti di Nunzio. Elastic Heart dura oltre dieci minuti.
D: Come hai lavorato con Nunzio, visto che era al debutto?
Qual è stato il suo rapporto con la telecamera?
R: L’ho trovato davvero naturale. Io lavoro da una decina di anni, ormai, con svariate tipologie di attori: teatrali, televisivi, cinematografici e Nunzio è un talento naturale. Molto bravo anche nella mimica, nell’espressione. L’atteggiamento davanti alla telecamera è stato di nonchalance; lo stesso vale per l’intero cast. Pure gli altri due performer sono stati bravi, si è creato un bel gruppo di lavoro che s’è divertito, c’è stata alchimia tra noi e credo questa sia la chiave di un prodotto vincente.
D: Nunzio, che pensi del tuo debutto?
R: Mi sono trovato bene e stare di fronte alla telecamera mi è venuto del tutto naturale, perché comunque dovevo interpretare la mia vita. Ad un certo punto, ho pianto: i ricordi di mia madre, la mia infanzia con lei e quanto ho passato a causa della problematica. Stavamo girando a Mergellina, una delle tante zone di Napoli dove abbiamo inscenato il corto e guardando il cielo, pensando alle mie esperienze di vita, mi sono commosso.
D: Portare a compimento questa progettazione con Giuseppe, che era già un tuo amico, ha fatto sì che tu potessi esprimerti più liberamente o con soggezione?
R: Sono stato libero; d’altronde gli avevo anticipato qualcosa per cui non ho avuto ostacoli ad aprire il mio cuore.
D: A prodotto ultimato, quale effetto ti provoca guardare il tuo vissuto dall’esterno? Ed attraverso uno schermo?
R: Eh! Sai quella cosa che non ti aspetti? La osservi e realizzi che sei riuscito in ciò che non sembrava possibile. Sono contento, orgoglioso anche perché non riguarda solo me ma allo stesso tempo altre persone come me, alle quali dico di non nascondersi, devono reagire. Vivere la vita, è una sola e dobbiamo godercela. Dobbiamo prendere tutto con un sorriso, bisogna combattere. Quando mi guardo nello schermo provo una grande emozione, anzi i primi momenti mi veniva da ridere, avevo una gioia dentro rendendomi conto di avercela fatta.
D: Un autentico riscatto per te. Cosa hai subito?
R: Ho avuto tanti problemi e gravi. Inoltre mi prendevano in giro, c’è stato un periodo in cui pensavo di essere fuori dal mondo, quasi fossi un alieno. Un medico, in verità , così mi definì, un alieno e su di me volevano fare addirittura degli esperimenti.
D: Quando hai avuto la forza di ribellarti allo sconforto?
R: Questa cosa, che capirete cos’è guardando Elastic Heart, mi ha messo dinanzi a svariati step, in primis dolori fortissimi. Ora ho deciso di continuare sempre con il sorriso, certo dentro si soffre ma io sorrido; nonostante tutto. D: Adesso quali sono le tue ambizioni? R: Fare l’attore ed attivare un centro che possa aiutare le persone come me.