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Intervista a Niccolò Campriani campione nello sport e nella vita

Un' intervista di quattro anni fa dove il campione svelò i suoi pensieri e progetti (che si sono avverati)

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Oro e argento Carabina alle olimpiadi di Londra 2012. Lo incontrammo al poligono di Firenze dove l'ultima settimana di settembre veniva  festeggiato da amici, compagni di squadra e cittadini

Incontrai  un ragazzo fisicamente giovane che dimostrava ancora meno dei suoi  25 anni a dicembre, adesso 29, ma con le idee chiarissime e una maturità da far invidia a un quarantenne.  Laureato in ingegneria meccanica negli Usa nel 2011, aveva unito le sue due grandi passioni  :  sport e ingegneria. E a proposito di passioni non dimentichiamoci Petra la sua ragazza , anche lei tiratrice di carabina che alle olimpiadi  di allora guadagnò un ottimo dodicesimo posto e ieri solo il trentesimo ma non si può sempre eccellere.  Ecco la chiaccherata di allora con Niccolò.

Niccolò la prima domanda è di rito. Come ti sei avvicinato a questo sport?
Ho iniziato nel 2000 a Bibbiena  dove  abbiamo una casa in campagna e là ho seguito mio padre che era un tiratore sportivo. Nel 2003 ho iniziato l’attività agonistica al poligono di Firenze  e ho vinto i primi juniores europei.

Cosa ti ha appassionato del tiro a segno?
Il fatto che sia uno sport individuale dove la competizione è fondamentalmente con te stesso.  Devi imparare a gestire le emozioni e controllarle.  Per questo pratico  tecniche di respirazione  e training  autogeno  e mi avvalgo dell’aiuto prezioso dell’amico e campione olimpico nonché psicologo ED ETZEL, che mi ha aiutato molto anche per queste olimpiadi. (risposta interessante, prendo nota:  ciò che importa al campione è controllare se stesso piuttosto che fare centro, una maturità notevole direi)

Tu ti definisci “cittadino del mondo”. Ma quando hai stretto le medaglie vinte per l’Italia, avrai avuto un rigurgito di patriottismo
Beh io vorrei chiarire questo punto una volta per tutte. Io non sono esterofilo e sono fiero di essere italiano. Semplicemente sono convinto che vivere all’estero sia un’esperienza che dà grandi opportunità di crescita personale e un ampliamento dei propri orizzonti.  Mi sono allenato negli Usa al centro olimpico di Colorado Springs; ma non per questo dico che gli americani sono meglio di noi. In alcune cose ero più preparato io, in altre loro. Deve esserci uno scambio continui tra persone e paesi. 


Tornando alla tensione a cui sei sottoposto quando gareggi, l’ho visto bene nel corso della gara che ti ha visto arrivare secondo…   (Niccolò mi zittisce immediatamente)
Per me non esiste primo o secondo posto ,  ho fatto tre gare in tutto. Carabina ad aria compressa dove si spara in piedi e dove ho vinto l’argento , Carabina in ginocchio dove mi sono qualificato nelle finali e  la terza, Carabina 3 Posizioni dove gli atleti sparano 30 colpi in piedi 30 colpi in ginocchio e 30 sdraiati e ho vinto l’oro .Questo per la cronaca,  per me indipendentemente dal piazzamento sono state tutte  belle perfomances, perché ho saputo mettere in pratica al momento gli insegnamenti appresi nel corso della preparazione atletica e questo mi basta.

E cioè?
A gestire le mie tensioni, a vincere le mie ansie e le mie paure. Quello che voglio dire è che il bello di questo sport è anche sapere che ciò che hai messo in pratica durante la competizione e che ti ha fatto vincere,   non si esaurisce quando scendi dal podio, te lo porti dentro per sempre, ti aiuta a essere una persona migliore.

Interessante Niccolò, sto pensando ad alcuni  calciatori famosi e mi spiace che non riescano a fare altrettanto
Questo perché in certi sport entrano troppi soldi e il circo mediatico. Si è detto che gli sport come il mio sono minori.  E’ vero lo sono in termini di spettatori di interesse e di strutture eppure, proprio per questo non sono intaccati dai media e dagli interessi  e non è un caso che in un ambiente meno inquinato dai rumori di sottofondo, gli atleti abbiano reso di più alle olimpiadi. Vedi Luca Tesconi per la pistola a 10 metri e Jessica Rossi per il tiro al piattello.

A proposito dei media sarai stato preso d’assalto dopo la vittoria
Si veramente si. Fortunatamente poi sono partito per gli Usa dove sono rimasto tre settimane  e quando sono tornato le acque si erano calmate. Spero che ora  si fermino del tutto.

Quindi non ti vedremo in nessuna pubblicità?
No, e neppure a Ballando sotto le stelle (ride )


Dopo questi importanti risultati quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
La prossime olimpiadi a Rio in Brasile  e proprio in vista di Rio ho intenzione  di battermi contro le nuove regole che vogliono inserire nel tiro a segno.

E quali sarebbero?
Va detto che adesso funziona così: i colpi di gara servono per qualificarsi alle finale.  I primi 8 vanno in finale dopodiché a questo punteggio si aggiungono i punti fatti fino a quel momento  e vince ovviamente chi ha fatto in totale più  punti . Con il nuovo regolamento  alla fine della gara, gli otto finalisti  ripartono tutti da zero, il loro punteggio precedente viene resettato. Questo perché fa  più spettacolo, dà più suspance, attira più telespettatori insomma. Io mi batterò perché questo non avvenga. Se necessario ricorreremo al Comitato Olimpico Internazionale. Con queste nuove regole non c’è giustizia e si snatura lo sport per andare incontro alla fiction televisiva.

Ho notato che questa spettacolarizzazione ti dà parecchio fastidio
Si è vero. Come il fatto di dover rispettare i tempi televisivi dopo che hai vinto. Neppure il tempo di condividere con le persone che ami il tuo risultato, che subito ti richiamano all’ordine perché devi rispondere alle domande dei giornalisti. Io non ci sto. Ma è mai possibile rendere conto di un momento unico nella tua vita prima di tutto alla tv?

Credo che Niccolò abbia ragione. Ma purtroppo e per fortuna l’attenzione nei suoi confronti non si è placata. Mi allontano dal poligono e lo vedo preso nuovamente di mira da altri  giornalisti e da qualche troupe televisiva . Auguri campione, siamo sicuri che vincerà.

Ha vinto la nostra sicurezza era ben riposta.

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