Io affermo che la Giustizia non è più da cercare presso i Tribunali Italiani .
Il Ceto medio Italiano , quotidianamente aggredito dal sistema bancario e da uno stato ingordo ( tasse & burocrazia ) e sordo al dolore delle Famiglie deve cercare la vera giustizia nel sapere condiviso escludendo la casta ( Consiglio Nazionale Forense)e la costosissima parcella degli avvocati tradizionali ( appartenenti alla casta quindi ) .
Come chiudere un prestito a “saldo e stralcio” senza andare in Tribunale
In tempi di crisi, il privato ( quindi per qualsiasi Famiglia ) o l’impresa che ha richiesto un prestito alla banca o a una società finanziaria può trovarsi nella condizione di non riuscire a rimborsare con regolarità le rate del finanziamento, tanto da accumulare debiti anche consistenti che possono essere oggetto di richiesta di immediata restituzione. Non è un reato ricordatelo bene ne tantomeno una vergogna !!!
Come dovrebbero sentirsi allora i banchieri che annientano i risparmi dei Cittadini ? ed i Politici che chiudono i bilanci in rosso !!
Per tentare di risolvere questo tipo di problema, il privato o l’impresa ha la possibilità di proporre l’estinzione della propria posizione debitoria attraverso lo strumento denominato “saldo e stralcio” del debito.
Il “saldo e stralcio” è in pratica una transazione ( vedasi nota n° 1 ) cioè un contratto attraverso il quale le parti interessate risolvono amichevolmente la vertenza, facendosi delle reciproche concessioni in questo modo:
– il privato o l’impresa si impegna per iscritto a pagare subito od a rate alla banca o alla società finanziaria una somma di denaro concordata, il cui importo è tuttavia inferiore rispetto al debito effettivo maturato nel tempo (sapete perché accettano ? perché spesso sanno di aver contratti non in regola con le leggi ! ) ;
– la banca o la società finanziaria si impegna, a sua volta, a rinunciare a ogni diritto o pretesa nei confronti del privato o dell’impresa con riferimento al debito che viene pertanto estinto con riferimento alla somma dovuta a titolo di capitale, interessi e spese, realizzando così lo stralcio della posizione debitoria (stralcio);
Ecco un esempio: un privato ha maturato un debito con una banca per un importo di € 30.000 ed è senza lavoro oppure guadagna molto meno di un tempo.
Per evitare che la banca possa agire in giudizio, ottenere un decreto ingiuntivo e procedere a un pignoramento con l’aggiunta di maggiori oneri per interessi e spese legali, il privato può proporre il “saldo e stralcio” della sua posizione e accordarsi per il pagamento immediato di € 10.000 a saldo ( oppure a rate ), mentre la banca rinuncia a pretendere la somma di € 20.000 a stralcio.
La banca o la società finanziaria è più disposta ad accettare la soluzione del “saldo e stralcio” nel caso in cui il privato o l’impresa si trovi nell’impossibilità di pagare nel lungo periodo il proprio debito e non risulti proprietario di beni immobili (case, terreni, capannoni ecc. …) o di entrate immediate e certe (stipendi o pensioni) sui quali potersi rivalere attraverso un pignoramento.
Ma se siete proprietari immobiliari od avete redditi dipendenti certi serve maggior attenzione ed oculatezza nel gestire tale opportunità .
Le banche o le società finanziarie preferiscono infatti avere subito il rientro di una parte del debito, anziché intraprendere una più lunga e incerta procedura giudiziale di recupero del credito, con il rischio di non riavere indietro né l’intero capitale concesso a titolo di finanziamento né le spese e gli interessi.
In questi casi, il privato o l’impresa è dunque nelle condizioni di poter proporre uno sconto che, di regola, può aggirarsi attorno dal 50% al 25 % della somma complessiva a debito.
Uno dei problemi principali della procedura “saldo e stralcio” è però rappresentato dal fatto che la banca o la società finanziaria pretende, in genere, l’immediato pagamento della somma in un’unica soluzione, a meno che non si raggiunga un accordo per la liquidazione in qualche tranche.
Io mi sono specializzato nel saldo e stralcio a rate , e la considero una magnifica occasione anche solo per ristrutturare l’azienda
Se è stato raggiunto l’accordo per il “saldo e lo stralcio” del debito, è inoltre sempre opportuno verificare che la banca o la società finanziaria abbia provveduto alla:
– rinuncia o estinzione di possibili procedure giudiziali di recupero del credito per decreto ingiuntivo [2] o pignoramento [3];
– cancellazione dell’eventuale segnalazione presso le banche dati Crif SIC cioè presso gli archivi informatici che contengono i dati sui finanziamenti richiesti e concessi a privati e imprese da parte di banche e società finanziarie, ivi compresi quelli che riguardano i crediti in sofferenza perchè non pagati;
La banca o la società finanziaria è infatti tenuta a inviare la comunicazione di avvenuto “saldo e stralcio” della posizione debitoria agli archivi informatici che provvedono alla cancellazione della segnalazione entro 36 mesi.
Per il privato e l’impresa è importante la cancellazione della segnalazione, perché le banche dati Crif o Cerved possono essere consultate da banche e società finanziarie per valutare una nuova richiesta di finanziamento [4].
[1] Art. 1965 cod. civ.
[2] Art. 633 cod. proc. civ.
[3] Art. 483 cod. proc. civ. e seguenti
[4] D. Lgs. 30 giugno 2003, n. 196; Provvedimento del Garante della Privacy 16 novembre 2004, n. 8 – Codice di deontologia e di buona condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti
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Con il “saldo e stralcio” è possibile chiudere un prestito attraverso il pagamento di una somma inferiore rispetto all’importo complessivo del debito.
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