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Burkina Faso, Kaboré è il nuovo presidente

Eletto al primo turno

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Non occorrerà alcun ballottaggio per sapere chi sarà la nuova guida della “terra degli uomini integri”.

Parliamo del Burkina Faso, naturalmente, dove lo scorso 29 novembre si sono svolte le elezioni presidenziali che hanno visto, al primo turno, la vittoria di Roch Marc Christian Kaboré, già capo del governo dal 1994 al ’96 e braccio destro dell’ex presidente Compaoré, da cui si era però allontanato in tempi recenti tanto da passare all’opposizione.

Il candidato dell’Mpp (Movimento popolare per il progresso, il partito costituito proprio da lui e da altri dissidenti del partito presidenziale, il Congresso per la Democrazia e il Progresso), secondo i dati della commissione elettorale (pubblicati il 1° dicembre), ha battuto in modo plebiscitario il suo competitore, Zéphirin Diabré, campione dell’Upc (Unione per il progresso e il cambiamento) e già direttore generale, ai tempi di Kofi Annan, del programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo. A Kaboré è andato il 53,49% dei voti, allo sfidante il 29,65.

La crisi politica, apertasi nel 2014 col colpo di Stato che, dopo ventisette anni, aveva destituito Blaise Compaoré, si chiude dunque con la riaffermazione di una fetta del vecchio establishment, che però ha saputo riciclarsi come forza anti-regime. Il governo di transizione, guidato, in una situazione interna sempre più difficile, dal duo Kafando (capo dello Stato) e Zida (capo del governo, ma in precedenza, per un breve periodo, anche presidente della Repubblica), non era riuscito a far voltare pagina al Paese, e aveva anzi, nel settembre del 2015, mostrato tutta la sua impotenza di fronte al tentativo dell’ennesimo generale salito alla ribalta, Gilbert Diendéré, di prendere il potere.

Kafando e Zida vennero catturati e sbattuti in prigione: per poi essere rimessi in libertà e reintegrati nei loro poteri, in seguito ad un accordo tra lealisti e golpisti, che includeva anche l’indizione di nuove regolari elezioni in tempi brevi. Quelle, appunto, che oggi scrivono un nuovo capitolo della storia burkinabé.

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