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Venezuela, ucciso esponente opposizione

A pochi giorni dalle elezioni politiche

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Sicari.

Un commando di sicari, mercoledì 25 novembre, da un’auto in corsa lungo le strade di Altagracia de Orituco – siamo nel Venezuela centrale, stato di Guarico –  ha aperto il fuoco contro un  leader locale del partito Azione Democratica, Luis Manuel Diaz, impegnato in una manifestazione per i diritti civili, e lo ha ucciso. Tutto questo mentre  nel Paese sudamericano c’è massimo fermento per le elezioni politiche imminenti: i cittadini di Caracas, infatti, e il resto dei venezuelani saranno chiamati alle urne il giorno di San Nicola.

Difficile stabilire – anzi, forse meglio si potrebbe dire che è materia di fin troppo facile dietrologia politica – chi siano i mandanti dell’attentato andato a segno. Per il segretario nazionale di Azione Democratica, Henry Ramos Ayub, non ci sono dubbi: ad armare i killer sono stati i socialisti, ma non ha prove a conforto delle sue affermazioni. Di sicuro c’è che Azione Democratica, partito socialdemocratico fondato nel 1936 e politicamente attivo dal ’41, pur indebolito dalle numerose scissioni che ebbe a subire nel corso degli anni ’90, resta la principale forza di opposizione al “regime” del Partito Socialista Unito del Venezuela,  instaurato nel 2002 dal generale Hugo Chávez e proseguito dal suo diadoco, Nicolás Maduro.  Nel 2005 AD arrivò addirittura a boicottare le elezioni parlamentari di quell’anno.

Quello di Diaz , come conferma il corrispondente della Bbc in Venezuela, Daniel Pardo, non è il primo caso di repressione violenta (se non addirittura di soppressione, come in questo caso) di membri dell’opposizione alla vigilia dell'importante appuntamento politico per il Paese.     

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