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Francia, non solo blitz antiterrorismo: continuano i raid in Siria

Forse eliminato “cervello” degli attentati del 13 novembre

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Saint-Denis, la placida cittadina sulla Senna nell’hinterland settentrionale parigino,  che dal XII secolo è la necropoli dei re di Francia.

Qui, stamane, è scattato un blitz delle forze speciali di sicurezza francesi. Fermati i trasporti pubblici e isolato il centro. Inoltre la popolazione (circa 10-20.000 persone) è stata invitata a non uscire di casa. Obiettivo dell’operazione era la cattura di quella che è considerata la “mente” degli attentati di venerdì scorso, il belga di origine marocchina Abdelhamid Abbaoud, di cui si erano perse le tracce.

Ben presto il blitz si è trasformato in una sorta di assedio ad un appartamento dove, stando a quanto era stato appurato in precedenza, si erano barricati lo stesso Abbaoud e alcuni suoi compagni.

Alla fine il “bottino” è stato di sette persone arrestate, tre terroristi conclamati e altri quattro uomini sospettati di collaborazione in attività terroristiche, più alcuni altri asserragliati che sono morti nel corso della battaglia: tra essi, si pensa, potrebbe esserci lo stesso Abbaoud (ma al momento non c’è la certezza), oltre ad una donna kamikaze, Hasna, che si è fatta esplodere.

Continuano intanto  i raid dei cacciabombardieri francesi contro le postazioni Isis a Raqqa, in Siria: con oggi siamo arrivati al terzo giorno consecutivo di bombardamenti, come riferito dal ministro della Difesa, Jean-Yves Le Drian. Dieci Rafae Miragehanno colpito e distrutto sei obiettivi di importanza strategica” per lo Stato Islamico. E tutto questo in attesa dell’arrivo della portaerei Charles De Gaulle”, che trasporta 26 caccia, un robusto rafforzamento della flotta aerea già impegnata contro il Califfato.

E dall'Italia  un pensiero alle angosce della guerra lanciata dal terrorismo islamico (angosce che per il momento vedono in prima linea i fratelli transalpini, ma che potrebbero diventare anche le nostre) arriva  dal presidente della Repubblica Mattarella: questa guerra, ha detto, non ci costringerà “a far entrare nella nostra vita e nella nostra civiltà” l’odio e il terrore. “Il terrore vuole snaturarci, ma noi non ci faremo rubare il nostro modello di vita e il nostro futuro”. La cosa fondamentale, ha tenuto a ribadire il capo dello Stato italiano, è che la salvaguardia della sicurezza non può avere come prezzo un deterioramento della qualità della libertà.

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