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Iran, testato nuovo missile terra-terra

Potrebbe essere l'erede dello Shahab-3

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Lo scorso weekend è stato testato con successo dal governo di Teheran un missile terra-terra a lungo raggio di recente progettazione.

Lo ha riferito l’IRNA (Islamic Republic News Agency), l’agenzia di stampa ufficiale iraniana.

Un possibile contributo del Paese degli ayatollah ai venti di guerra che stanno riaffacciandosi, per l’ennesima volta, pericolosamente, sullo scenario mediorientale? In realtà sembrerebbe proprio che il missile Emad, un prodotto della tecnologia persiana, possa colpire con una precisione balistica impressionante tutti i vicini Paesi del Golfo e dell’area mediorientale, non esclusa la Turchia, come ha confermato il generale di Brigata Hossein Dehqan, titolare del ministero della Difesa iraniano. Al contrario, non costituirebbe una minaccia seria per l’Europa e l’Occidente, né tantomeno per gli Usa.

L’Emad, dunque, è “capace di individuare i bersagli con un margine di errore che praticamente pari a zero, e di distruggerli in modo completo”, ha dichiarato Dehqan, che però, nello stesso tempo, ha tenuto a ribadire il carattere puramente difensivo dei programmi di progettazione missilistica iraniani. Programmi per sviluppare i quali, proprio perché finalizzati alla difesa e non all’offesa, “non abbiamo bisogno di chiedere il permesso a nessuno”.

Emad significa “pilastro”, e dunque già nel nome si può capire quale cardinale importanza sarà chiamato a rivestire nell’arsenale militare dell’Iran. Per i ricercatori del  Center for Strategic and International Studies di Washington, che lo hanno passato sotto la loro lente, in realtà non sarebbe altro che una nuova versione, molto più perfezionata, del vecchio Shahab-3, che a sua volta si basava su un missile nordocoreano, il Nodong.

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