Un canale privato usato per comunicazioni di carattere istituzionale: il “peccato” della Clinton ai tempi in cui ricopriva il ruolo di Segretario di Stato di Obama è ora affare dell’FBI.
Che, direttamente dal server tramite cui ella si connetteva (server personale e non governativo), ha ripescato i messaggi di cui l’ex First Lady era sicura di essersi sbarazzata, gettandosi sul tasto “delete”, e sta ora sottoponendo ad un rigoroso checkup il computer della statista, per verificare se informazioni riservate possano essere state eventualmente manomesse. L'agenzia Bloomberg News, che giovedì 24 settembre ha dato la notizia in anteprima, poggiandosi su una fonte riservata e quindi rimasta anonima, non ha fornito il numero di mail recuperate dagli agenti del braccio operativo del dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.
Una settimana prima la Clinton aveva parlato di trentatremila e-mail personali cancellate, esattamente la metà del traffico totale in entrata/uscita da lei gestito nel periodo in cui era responsabile per gli Esteri dell’Amministrazione, dal 2009 al 2013 (l’altra metà, cioè trentamila mail di carattere ufficiale, era già in mano agli inquirenti, e il “malloppo” era stato consegnato dalla Clinton in persona).
Sarà senza dubbio un lavoro di mesi, prevede il sito http://alternative-news.tk/, che potrebbe lasciare pericolosamente in stand-by la mittente/destinataria delle mail sotto indagine, a tutt’oggi in corsa per le primarie che decideranno il candidato del Partito democratico alle Presidenziali.
Nello staff dell’x senatrice le parole d’odine che continuano a rimbalzare di orecchio in orecchio restano sempre due: “trasparenza” e “spirito cooperativo”. Abbiamo collaborato fino ad ora con le autorità e seguiteremo ad agire in questo modo, rimanendo a disposizione per tutte le domande che ci verranno rivolte.