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Al Jazeera, discriminazione sesso debole

La denuncia di una ex manager

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Magari non imporrà il burqa alle donne, ma al Jazeera non disdegna di esercitare una disparità di trattamento tra dipendenti.

In base al sesso. E ciò che lamenta Shannon High-Bassalik, ex manager di al Jazeera America. Lei, dalla succursale statunitense dell’emittente araba, di cui era la responsabile della programmazione per il primetime, se ne era andata via a febbraio. E non senza veleno. Non ce l’ha fatta a smaltire nel proprio intimo la rabbia per un trattamento offensivo. Abusivo. “Fuori legge”. “Discriminatorio”. In vigore ai danni suoi e delle altre donne che lavorano negli studi o per l’offerta informativa di al Jazeera. Specie se non arabe al 100%, come la stessa grande accusatrice. E giovedì 11 giugno ha annunciato di voler intraprendere un'azione legale contro la rete.   

Alla High-Bsssalik, in realtà, al Jazeera non piaceva più già per altri motivi. Ad esempio per le posizioni apertamente anti-israeliane, e anche per l'adesione alla corrente di pensiero che vorrebbe un complotto anti-musulmano alla base dei fatti dell'11 settembre 2001.  

Ed ora ci si è messa anche la chiara percezione, nelle segrete stanze del network così come nei corridoi , un clima androcentrico, teso a “favorire i dipendenti uomini, e prima di tutto di nazionalità araba”. Appena migliore è forse la condizione delle colleghe della Bassalik che arabe lo sono, ma quelle che non hanno il privilegio della nascita sono considerate  “cittadine di seconda classe” nel vero senso della parola. E sono spessissimo escluse da quelle riunioni a cui, in realtà, dovrebbero partecipare, per il ruolo a cui sono chiamate. 

I vertici (maschili) di l Jazeera, naturalmente, respingono le accuse, ma Shannon High-Bassalik non intende fermarsi alle parole. Dopotutto si batte anche nel nome di altre due colleghe che, per la loro dignità, hanno preferito lasciare la tv dell’emiro al ThaniAlba Ponti, ex vice presidente esecutivo della comunicazione aziendale, e Diana Lee, ex omologa della Ponti nel settore delle risorse umane. Ed è in arrivo  da parte sua una querela  per parecchi milioni di dollari. Querela avvelenata.

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