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Colombia: cinque morti tra gli operai intrappolati in miniera

Continuano senza sosta le operazioni di soccorso per altri 12 operai bloccati da un allagamento

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L'incidente nella miniera d'oro a Riosucio, località del dipartimento colombiano di Caldas, avvenuto nella giornata di mercoledì ha incominciato a mietere vittime: cinque dei 17 minatori intrappolati nel sottosuolo sono stati recuperati senza vita dai soccorritori oggi, durante il prosciugamento della miniera, rimasta allagata in più punti dopo un guasto delle pompe di sollevamento acque che preservano il giacimento, ubicato sotto un fiume e con il terreno a soli quattro metri circa dal corso d'acqua.

Frenetica l'opera dei bomberos e carabineros colombiani, che insieme all'agenzia di Protezione Civile nazionale (UNGRD), alla Croce Rossa e ai volontari accorsi si stanno adoperando per strappare al sottosuolo i minatori intrappolati e supportare i loro familiari, che dalla tragedia sostano a poca distanza dal pozzo minerario interrotto.

Le autorità colombiane, prima fra tutte l'Agenzia Nazionale Mineraria intanto continuano le loro indagini sulla sicurezza della miniera, dopo aver appurato che molti dei permessi necessari all'estrazione sono mancanti e lo stesso generatore che alimentava le idrovore, che ha causato l'incidente guastandosi, non è a norma di legge.

Dopo la testimonianza di un sopravvissuto sull'incidente, dove lo stesso ha accusato di negligenza volontaria l'azienda proprietaria del sito, uno degli amministratori ha poi ammesso che gran parte dei minatori al lavoro sono senza contratto lavorativo e benefici di legge.

Il salvataggio degli uomini intrappolati continua, prosciugando i pozzi, allagati ad una distanza variabile dai 17 ai 28 metri: uno sforzo che secondo i tecnici dovrebbe permettere di raggiungere gli operai anche nella giornata di domani, anche se con il passare del tempo le speranze di sopravvivenza si affievoliscono.

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