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Bangladesh, cento operai sotto le macerie di una fabbrica crollata

Quattro morti nel crollo, ancora in atto le operazioni di soccorso

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Sono 40 le persone finora salvate e quattro i morti, secondo l'agenzia Reuters, nel crollo di una fabbrica di cemento avvenuto in Bangladesh.


Un tonfo sordo, improvviso, seguito da una coltre di polvere.
Così una fabbrica di cemento nella città portuale di Mongla, a circa 350 km dalla capitale Dacca, si è letteralmente sbriciolata, intrappolando circa 150 persone tra operai e altri lavoratori che si trovavano intorno al fabbricato, secondo quanto dichiarato dal comandate della Polizia locale.

Ancora sono in corso le febbrili operazioni di soccorso, che vedono coinvolti i pompieri supportati da uomini della  Marina Militare e dell'Esercito, di cui si è appreso che gestisce, tramite una società controllata, la fabbrica crollata.

Quattro i morti finora estratti dalle macerie e una quarantina i salvati dal groviglio di ferri d'armatura e calcinacci, anche se il bilancio è approssimativo e destinato a salire irrimediabilmente con il passare del tempo.

Il Bangladesh è un paese non nuovo a crolli simili, già teatro nel 2013 del crollo al Rana Plaza, un complesso manifatturiero tessile che rovinò su se stesso, uccidendo oltre 1.100 persone.

Una sciagura, come molte altre già accadute, dovuta alla scarsissima qualità dei materiali edili usati nelle costruzioni e dello sfruttamento indiscriminato dei fabbricati per la produzione tessile, facendo il Bangladesh tra i maggiori produttori mondiali per la categoria, ma anche tra le prime nazioni per collassi strutturali.

Attenzione: immagini forti

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