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Repubblica Dominicana, viceministro assassinato

Lo confermano fonti del suo partito

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Gli assassini colpiscono muovendosi a bordo di un’auto: lo abbiamo già visto nel delitto russo di fine inverno, quello di Nemtsov. Ma qui parliamo della Repubblica Dominicana e ad essere ucciso – da due killer che si spostavano su un ‘autovettura, e piuttosto potente, giacché si tratta di un Suv – non è un oppositore del governo, bensì  un suo membro. Si tratta di Victoriano Santos Hilario, ministro dell’Energia e delle Miniere.

Altra differenza col delitto Nemtsov: non è avvenuto per strada, ma i sicari sono dovuti penetrare fin dentro l’abitazione del politico, nella città di Cotul (ci troviamo nel nord del Paese).A dare la notizia del brutale assassinio, l’8 marzo, cioè tre giorni dopo che esso era avvenuto, è stato il partito in cui il ministro militava, il Partito della Liberazione Dominicana (PLD), di orientamento progressista. 

Nella sparatoria sarebbe rimasto coinvolto anche il figlio di Santos Hilario, il ventenne Victor Manuel, studente universitario. Suo malgrado, sarebbe stato proprio lui, stando a quanto scrive il sito del giornale La Prensa (www.prensa.com), a far varcare la porta di casa agli assassini del padre: essi infatti, dopo aver intercettato il ragazzo mentre rincasava dall’ateneo, e appurato che il loro bersaglio si godeva la quiete domestica, lo avrebbero costretto a guidarli fin dentro il suo domicilio. 

Al momento dell'irruzione dei sicari, si trovava in casa anche la moglie di Santos Hilario, Zolla Maria Gutierrez, giudice minorile: alla polizia ella ha dichiarato che gli assassini, in numero di tre, avevano il volto coperto da maschere. 
 

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