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Egitto: cinque anni di carcere per l'attivista El Fattah

La legge anti-manifestazioni egiziana crea sgomento tra i paesi democratici.

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Dopo l'annullamento della precedente sentenza a 15 anni di carcere, nei confronti di un'attivista egiziano è arrivata una nuova condanna a 5 anni di reclusione secondo la legge anti-manifestazione. C'è fermento anche a livello internazionale, visto che l'illecito, di cui si accusa il nord africano El Fattah, rientra nella fattispecie in quei diritti dell'individuo tutelati, dalle Costituzioni democratiche, come diritti fondamentali.

Alaa Abd El Fattah è uno dei blogger, attivisti di sinistra egiziano più conosciuto, anche a livello internazionale. Insieme alla moglie ha fondato il famoso blog Manalaa, nel quale ha sempre messo a nudo le sue impressioni e considerazioni sulle vicende politiche locali senza censura. Nel 2011 era diventato noto per essere uno degli esponenti più autorevoli del movimento di protesta contro il presidente Mubarak. Ma è nel novembre 2013 che, durante una manifestazione non autorizzata al di fuori del Consiglio della Shura, parlamento egiziano, è stato accusato di aver compiuto un reato, in base alla legge anti-manifestazione locale. In quella occasione, ad avvalorare la tesi degli accusatori, sono stati compiuti reati di aggressione ai danni di un poliziotto e saccheggi e vandalismo in generale. Per questo motivo, come sovversivo, era stato condannato nel 2014 a 15 anni di carcere, sentenza successivamente annullata. Un nuovo processo di questi giorni ha riconfermato che El Fattah è colpevole del crimine precedentemente contestato, e per questo è stato condannato a 5 anni di carcere secondo la legge contro le manifestazioni pubbliche non autorizzate. La sentenza è stata emessa in tv ed è appellabile.Tra i paesi democratici è forte lo sgomento rispetto alla decisione del Parlamento di lasciare in vigore una legge così rigida, visto che si parla di un diritto così importante come quello di manifestazione.

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