Dal vertice del Consiglio di Sicurezza Onu sulla Libia, tenutosi giovedì 19 febbraio, escono novità interessanti, magari determinanti in chiave futura: la Tass, l’agenzia di informazione russa, citando il rappresentante permanente di Mosca al Palazzo di Vetro, Ciurkin, riferisce che, all’eventualità di contribuire alla Coalizione anti-Isis, la Russia non oppone un no netto e assolutamente privo di aperture. Se alleanza occidentale dovrà essere per proteggere il “bel suol d’amore” che fu dalla conquista degli estremisti islamici, Putin potrebbe fare la sua parte garantendo la chiusura delle vie marittime da cui passano i rifornimenti bellici per i miliziani jihadisti: in pratica, la marina russa si metterebbe a disposizione per attuare, ai danni dei pericolosi padroni di Derna e dei dintorni di Tripoli, quello stesso embargo delle armi che già colpisce il governo “dissidente” di Tobruk, e che a New York l’Egitto ha chiesto di rimuovere.
A spingere il Cremlino a questo importante passo, dichiara Ciurkin, non sarebbe tanto la volontà del presidente russo di riaccreditarsi presso Usa e Ue, quanto i rapporti di amicizia di antica data dell’ex Repubblica sovietica con l’Egitto, iniziatore della campagna anti-Isis in Libia. Vedremo, dunque, la flotta del Mar Nero incrociare ancora nel Mediterraneo orientale? Se la cosa, aggiunge sempre il rappresentante russo all’Onu, può far venire a qualcuno brividi da guerra fredda o suscitare perplessità come ai tempi della tensione tra il presidente siriano Assad e l'Occidente (in quell'occasione, era il 2013, si videro unità navali russe schierarsi al largo delle coste siriane, in appoggio al presidente), sappia che la nave Moskva e le sue compagne hanno intenzione di svolgere una funzione assolutamente analoga a quella che un’altra parte della flotta di Mosca sta assolvendo, egregiamente, nell’ambito delle operazioni internazionali contro la pirateria somala. Il bellum piraticum del terzo millennio, come si sa, è in corso dal 2008 e la Russia dà una mano agli Usa e alla Nato pur mantenendo una notevole autonomia di azione.