Il grande Martin Luther King era ancora in vita quando Edward William Brooke III diventava il primo membro del Congresso espresso dalla comunità nera degli Usa. Novembre 1966: non si era ancora spento il clamore delle grandi marce contro la discriminazione condotte dal pastore a Chicago e quello della nascita, quasi contemporanea, delle Pantere Nere, “battezzata” dalla strage nel ghetto nero di Los Angeles, quando nel Massachusetts, tradizionale feudo dei democratici, il candidato repubblicano al Senato, afroamericano, conquistava il seggio battendo contro le previsioni l’ex governatore Endicott Peabody. Un Davide contro un Golia: di sicuro, però, non un signor nessuno, dal momento che il primo senatore nero eletto dal Massachusetts in quel momento era anche, e lo sarebbe stato fino al ‘67, il primo procuratore generale nero di quello Stato. A quella carica era arrivato anche grazie alla benevolenza dell’allora governatore John Volpe, certo, ma è un fatto che Brooke lavorò bene, e autorevolmente, anche con il successore di Volpe, Peabody, l’uomo che poi avrebbe sconfitto nella corsa per il Senato. Insomma, un vero e proprio pioniere della lunga marcia verso l’affermazione dei neri d’America ai più alti livelli della politica culminata con l’arrivo di Obama alla Casa Bianca: Brooke restò in carica per due mandati, complessivamente dal 1967 al 1979, e dopo di lui bisognerà aspettare il ’93 perché al Congresso venga eletto un altro candidato di colore, miss Carol Moseley Braun, democratica dell’IIllinois.
Pur essendo un conservatore, Brooke ha sposato molte battaglie parlamentari progressiste: tra esse si ricordano quella per il mantenimento del titolo IX della legge di modifica dell’istruzione superiore del 1972, che garantiva pari opportunità alle donne, e quella per la legalizzazione dell’aborto su larga scala. Negli anni successivi alla sua uscita dal Congresso egli si è diviso tra la sua attività di presidente della Camera di Commercio di Boston e l’attività di paladino della lotta contro il cancro. Nel 2000 ha avuto l’onore di vedersi intitolato un tribunale di Boston di nuova costruzione. Si è spento sabato 3 gennaio, all’età di novantacinque anni: era il più anziano ex senatore Usa vivente.