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Polo Nord, Danimarca rivendica sovranità

Richiesta formulata direttamente all’Onu

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Il sillogismo non fa una piega. L'Artide appartiene geologicamente alla Groenlandia. La Groenlandia appartiene politicamente alla Danimarca. Dunque anche l'Artide deve appartenere, politicamente, alla Danimarca. È sulla base di questo ragionamento-tesi che Copenaghen ha chiesto in modo ufficiale all’Onu, mercoledì 17 dicembre, di riconoscere le proprie pretese territoriali sulla terra degli “orsi marittimi”.
Nessuno Stato, prima di quello danese, aveva mai pensato di rivendicare la sua sovranità sul Polo Nord. Il problema però è che l’Onu, per ratificare certi “passaggi di possesso” che toccano l’ambito geopolitico, procede da sempre secondo il principio aureo del consensus sociorum: come nella prassi matrimoniale, nessuno Stato membro dell’Onu deve opporsi a che un altro membro rivendichi il proprio controllo o la propria egemonia su un territorio, per quanto tale rivendicazione possa essere sostenuta da ragioni legittime. Sfortunatamente per Copenaghen, è quasi sicuro che ci sarà più di un Paese ad opporsi alle sue mire egemoniche: in primis c’è la vicina e rivale Norvegia, a cui si aggiungono il Canada e due superpotenze del calibro degli Usa e della Russia. E non perché abbiano qualcosa da obiettare riguardo a quelle mire, ma perché sono le loro stesse mire: c’è un interesse di fondo, infatti, che accomuna tutti i pretendenti al “dominio “dell’Artico, ed è lo sfruttamento delle sue risorse naturali. In effetti, come potrebbe essere diversamente, dal momento che al Polo Nord si trova il 30% delle riserve di gas mondiali e il 15% di quelle di petrolio? Tutto sommato, tra la Danimarca e l’Artico c’è il potenziale rischio di far scoppiare una nuova Grande guerra del Nord (intercontinentale) tre secoli dopo. 

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