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Ebola, seconda vittima in Mali

Morta un’infermiera contagiata da un paziente

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Nella clinica Pasteur di Bamako si è verificato il secondo decesso per ebola nello stato del Mali.  Ne danno notizia, mercoledì 12 novembre, fonti interne a quella struttura, immediatamente posta in stato di quarantena. Stavolta ad essere uccisa dal virus è stata un’infermiera. Come nel caso della bambina di due anni, Fanta Conte, anche nel suo la morte ha un colpevole dai connotati geografici ben precisi: Guinea. La prima, piccola vittima aveva attraversato la Guinea, e le sue contrade più falciate da quella peste, a bordo di un pullman, con la nonna; l’operatrice ospedaliera, invece, stava curando un paziente che proveniva, appunto, dalla Guinea, ma non sembrava essere affetto da ebola (la cartella clinica parlava semplicemente di insufficienza renale). A parte questa “coincidenza”, confermano le autorità sanitarie, non ci sono altri elementi di collegamento tra le due sfortunate vicende, anche se, altra fatale “combinazione”, la notizia del decesso della donna è arrivata ventiquattr’ore dopo che l’Oms aveva annunciato che venticinque delle cento persone sospettate di essere entrate in contatto con la bambina erano uscite dall’isolamento. 
Intanto, proprio per evitare una irruzione dell’ebola nel Paese, la Federazione calcistica marocchina ha deciso di rinunciare all’organizzazione della Coppa d’Africa 2015, per la quale era già stata designata dalla Caf (la Confederazione calcistica africana). Di conseguenza, il presidente Hayatou è stato costretto ad escludere la nazionale del Marocco dalla competizione. 

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