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Nigeria, tregua esercito-Boko Haram?

Dipartimento di Stato Usa non conferma

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Dopo mesi di scontri violenti e sanguinosissimi, i miliziani di Boko Haram avrebbero raggiunto, venerdì 17ottobre,  un accordo con i soldati governativi di Abuja: due i fondamentali punti su cui tale accordo si fonderebbe, l’entrata in vigore, in tempi brevi, di un armistizio e la scarcerazione degli oltre duecento ostaggi civili rapiti dagli estremisti in alcuni blitz della scorsa tarda primavera: il grosso di essi è rappresentato. naturalmente, dalle studentesse rapite a maggio in un liceo nella località di Chibok, e, secondo alcune fonti, convertite con la forza all’Islam, dopo essere state portate in una foresta al confine col Camerun. A costoro si aggiunsero, nelle settimane successive, altre fette di popolazione inerme, tra cui anche donne e bambini, di cui non si è più avuta notizia. Come si ricorderà, il numero delle studentesse rapite si assottigliò di alcune decine dopo che in mezzo a loro si levarono molte eroiche “clelie” che, incuranti della morte, ebbero il fegato per tentare la fuga senza nessun altro appoggio che quello del proprio ardimento. Al culmine del proprio predominio armato nella zona al confine tra Nigeria e Camerun, alla fine di agosto Boko Haram proclamò la fondazione di un proprio califfato islamico con capitale Gwoza, nello stato nigeriano del Borno. 
Al momento dell’annuncio della notizia, il Dipartimento di Stato Usa è apparso impreparato circa la sua attendibilità. “Non siamo in grado di confermarla in modo indipendente (cioè sulla base di fonti proprie, ndr)”, ha detto la portavoce Marie Harf.
Dove invece, assolutamente non si parla di tregua è nel vicino Camerun: qui, negli ultimi scontri con i miliziani islamisti l’esercito regolare ne ha ucisi centosette.     

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